Il sesto Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana

di Alfredo Sgarlato – Giunto alla sesta edizione, il Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, realizzato dalla Compagnia dei Curiosi con la direzione artistica di John Vignola e il patrocinio del Comune di Loano e della Provincia di Savona ha presentato un programma di altissimo livello.

La prima serata (26/7) si sono esibiti Balentes e il gruppo di Marco Fadda e Marco Cambri, in una serata dedicata alla memoria di Andrea Parodi. Le prime hanno una vocalità straordinaria e sono accompagnate da ottimi musicisti, specie il chitarrista, ma la loro è un po’ troppo “pulitina” per i miei gusti. Marco Cambri nasce come attore e non come cantante e si sente, ma i testi sono belli e trasmette pathos al pubblico. Seconda serata con Gualtiero Bertelli e la Compagnia delle Acque, che già al pomeriggio avevano presentato un nuovo progetto, il libro+CD Sta terra nun fa pi mia, ricerca sulle canzoni degli emigrati compiuta con Giuliana Fugazzotto. Alla sera invece suonano i brani dal CD Anni Cinquanta, molto bello, raccolta di canzoni dell’epoca del boom economico, molte delle quali scritte dai membri del “Cantacronache” (Liberovici, Amodei, Calvino, Jona e altri) o da Ivan della Mea. Uno spettacolo molto avvincente, con la voce del leader che si alterna con quelle di Giuseppina Casarin e Sandra Mangini e col sax di Maurizio Camardi, molto applaudito dal pubblico.

Mercoledi al pomeriggio Mirco Menna presenta il nuovo CD incisa con la Banda d’Avola, alla sera suonano gli Ethnos guidati dal chitarrista Graziano Accinni, che col CD Lu Bannu riprendono la tradizione dei cantastorie lucani. I ritmi incalzanti e l’ottima tecnica dei musicisti stregano il pubblico che rimane incollato alle sedie. Giovedì la pioggia rischia di rovinare la giornata, che comprende un’esposizione dei liutai Ettore “Bani” Losini, Valerio Gorla e Walter Rizzo, quindi Stefano Valla (ex dei Suonatori delle 4 province) e Daniele Scurati presentano il nuovo disco Per dove? accompagnati dalle ragazze che hanno seguito lo stage di danze tradizionali tenuto da Annalisa Scarsellini.

Ma la pioggia fa terminare in anticipo lo show, con gran scorno del pubblico che aveva riempito la piazza attirato dai suoni festosi del duo. Fortunatamente la pioggia smette in tempo per consentire ad Enzo Avitabile, premiato per il miglior album dell’ anno, Napoletana, anche vincitore del Premio Tenco, di salire sul palco insieme ai Bottai di Portici (che usano le botti come percussioni) per dar vita ad un autentica festa che mescola tammurriata, soul e riffs di fiati africaneggianti al cui ritmo i ballerini si scatenano.

Nella giornata di venerdì Riccardo Tesi presenta la serata del sabato, Il folk dipinto di blu omaggio a Domenico Modugno insieme a Enrico de Angelis e la sera esegue con Maurizio Geri e Banditaliana, con ospiti Lucilla Galeazzi, Nada e David Riondino il suo ultimo disco Sopra i tetti di Firenze omaggio a Caterina Bueno, figura di cantante e ricercatrice (1943-2007) di importanza pari a quella di Giovanna Marini. Gran bel concerto, che ha il suo clou nell’esibizione di Nada, carismatica signora della canzone, mentre la partecipazione di Riondino è apparsa al pubblico divertente ma estranea. Magnifico finale sabato con cinque gruppi che interpretano le varie anime di Modugno.

Quello più romantico per gli intimisti e raffinati Radiodervish; quello più tradizionale e legato ai canti dei lavoratori per Alfio Antico, grande continuatore dell’opera dei cantastorie; i Lautari ne danno un’ interpretazione che fonde tradizione e modernità, contaminando melodie e ritmi di tutti i sud del mondo; Ancora Tesi e Geri rendono in maniera allegra il Modugno più pop (applauditissima la donna riccia da parte delle ragazze presenti)e gran finale con L’Orchestra Popolare di Ambrogio Sparagna, che riceve anche il premio alla carriera.

Infine una nota personale: ho potuto conoscere personalmente tutti i musicisti citati ed ho incontrato delle persone simpatiche che avrei voluto ascoltare per ore con le loro storie di musica. Sperando che la serata finale, che è un’idea originale della Compagnia dei Curiosi e di John Vignola, possa essere pubblicata su disco e che il Premio abbia lunga vita non si può concludere che ringraziando tutti quanti hanno reso possibile la realizzazione.