Legna sulle spiagge, Ministero Ambiente nega autorizzazione falo; Melgrati: “Ministro Orlando: vergogna!”

Il Ministero dell’Ambiente ha finalmente risposto alla Regione Liguria sulla questione della legna spiaggiata: la richiesta era quella di bruciare la legna, ma la risposta tassativa del Ministro Orlando è stata no. Infatti nega alla Regione Liguria la possibilità di autorizzare i tanti comuni costieri colpiti dalle violente mareggiate del 24 e 25 dicembre scorsi a bruciare sul posto il materiale ligneo che in grande quantità le onde hanno riversato sulle spiagge.

La possibilità di bruciare il legna era stata richiesta, su sollecitazione del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, già prima di capodanno, per evitare costosi, per i Comuni e per gli operatori balneari, smaltimenti in discarica: «Secondo le prime indicazioni fornite dall’assessore all’Ambiente Renata Briano, inviate da Ispra al Ministero, il legname in questione potrà essere messo dai sindaci, con una ordinanza, a disposizione dei privati interessati alla raccolta, che potranno trasformarlo in legna da ardere. Questa era una delle due richieste fatte dal capogruppo di Forza Italia, ma non la soluzione del problema. Questa cosa, cioè la possibilità per i privati cittadini di prelevare la legna per bruciarla in casa, doveva essere coordinata con la possibilità di bruciare le cataste di legna che rimanevano sulla spiaggia».

«L’assessore Briano e il ministro Orlando ci devono spiegare la differenza tra il bruciare a casa propria la legna e bruciarla sulla spiaggia; qualche “esperto” è arrivato a dire che bruciare la legna bagnata dal salmastro (peraltro già lavata dalle recenti piogge) libera diossina e può creare danni alla fauna ittica, ai pesci insomma… qui è una gara a chi la spara più grossa!», sbotta Melgrati. «Martedì prossimo è previsto l’atto della Regione Liguria che dovrà disciplinare, sulla base delle direttive ministeriali. Grazie della gentile concessione, Presidente Burlando, Ministro Orlando e assessore Briano. Tutto questo si può riassumere in una parola sola: vergogna!», conclude il consigliere regionale.