«La sera di San Silvestro, non spegnerò il televisore, ne tanto meno ascolterò il teatralismo tragicomico dell’irresponsabilità. Mi sintonizzerò per sentire, come ogni anno, il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che potrò condividere o meno, ma che sicuramente offrirà lo spazio per un confronto basato non sulla natura polemica ma costruttiva che serve per rilanciare l’Italia». Così Roberto Pizzorno, segretario provinciale Udc Savona.
«Nel nostro Paese – prosegue – aumenta giorno dopo giorno la disoccupazione giovanile, la questione del lavoro è un’urgenza nazionale e l’opposizione cosa ci propone? L’inpeachement. Dopo aver costretto Napolitano ad assumersi responsabilità per salvaguardare la democrazia, ora lo si soggetta a un’invettiva inconsistente. Se il Parlamento latita (e in questi anni il Parlamento è stato più assente che presente) perché evidentemente preferisce la piazza reale e virtuale, non si accusi il Presidente della Repubblica ma semmai si proponga un serio esame di coscienza. L’inpeachement dei berlusconiani e dei grillini nascono da ragioni diverse, ma entrambi minano l’architettura della democrazia. Berlusconi usa l’impeachement come strumento di ricatto: o la grazia o la testa di Napolitano».
«Beppe Grillo invece lo propone come ennesimo urlo, per richiamare l’attenzione dei delusi, dei disperati magari anche in funzione delle imminenti elezioni europee, dove il risultato che interessa non è l’interesse di un progetto politico ma la conquista di una percentuale maggiore rispetto agli altri. La caccia alle streghe con la strage dei sospetti non serve alla salute della democrazia, ma rischia di essere l’elemento fecondo per l’avvento di una nuova dittatura. Buon Fine anno a tutti con la consapevolezza che, per far riprendere credibilità al nostro Paese, ci vuole l’unità e, non la divisione. Mi auguro che il 2014 possa portarci quell’unione che tutti auspichiamo», conclude Pizzorno.