Albenga, manifestazione dei “forconi”: prove di rivolta (da stadio…)

di Fabrizio Pinna – Tensione alta per tutto il giorno oggi a Savona per la “protesta dei forconi”, ma prove di rivolta anche ad Albenga. Un centinaio di dimostranti più scomposti rispetto a ieri, per lo più ragazzi, studenti e giovani animati – o “fomentati”, secondo altri – da ultras ingauni hanno scorazzato per la città a partire dal pomeriggio, bloccando per due volte la stazione e i treni con l’occupazione dei binari (intorno alle 17 e 19.10).

“Difendiamo il nostro Paese”, “rivogliamo il nostro futuro” erano ancora gli striscioni, ma fumogeni, cori e slogan da stadio e osteria (“politici di merda vaffanculo”, “con un governo di merda ci avete rotto i coglioni, prendiamo noi i forconi”) e richieste surreali come la liberazione dei tifosi laziali detenuti in Polonia hanno oggi colorito i cortei di Albenga, con i presidi durati fino a pochi minuti fa (intorno alle 20.20) davanti a largo Doria e dal ponte rosso. Disagi alla viabilità che hanno attirato le ire di qualche automobilista ma soprattutto dei pendolari, ulteriormente penalizzati per i blocchi proprio nelle ore di rientro dal lavoro.

La manifestazione ad Albenga è stata tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine, senza che si siano registrati incidenti o episodi veramente gravi (a parte i blocchi ferroviari) occasionati da frange più estreme, come è invece accaduto a Savona dove la situazione è molto più calda e complessa (i manifestanti sono ancora stasera radunati in Piazza Saffi) e si è creato anche un fronte politico e civile fortemente ostile ai manifestanti. L’ultimo oggi quando alcuni manifestanti della “protesta dei forconi” sono entrati alla Ubik di viale Italia, «urlando davanti ai clienti “Chiudete la libreria!! Bruciate i libri!!”», come ha denunciato il proprietario, Stefano Milano: «È seguito un battibecco verbale, davanti anche a un giornalista di Savonanews e alla tv dell’Università. La frase “Bruciate i libri!!” fa venire i brividi».

E anche Milano, come molti a Savona dove non mancano presenze attive di Forza Nuova e Casa Pound, evoca “paure” di derive ulteriori: «Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista. Ai ragazzi che sono entrati urlando questa frase, regaliamo la foto dell’ultimo rogo del 1933… Meditate…».