Acqua e rifiuti, Sel: “la legge regionale della Liguria così non va”

Maggiore partecipazione dei cittadini e maggiore attenzione all’ambiente. Sono queste le linee guida che portano Sinistra Ecologia Libertà a proporre alcuni importanti emendamenti al Ddl n. 309 del 17/10/2013 “Norme in materia di individuazione degli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni relative al servizio idrico integrato e alla gestione dei rifiuti”.

«Il documento proposto dalla Giunta Regionale ci ha lasciato perplessi fin dal momento della sua votazione in Giunta Regionale, a cui come Sel non avevamo partecipato” – dichiarano Angelo Chiaramonte (coordinatore regionale), Elena Giardini (responsabile Ambiente segreteria regionale) e Alessandro Benzi (capogruppo in Regione) – e l’auspicio è che in sede di discussione e votazione in Consiglio si tenga conto di alcune istanze condivise con il Coordinamento Ligure dei Comitati per “acqua pubblica e gestione dei rifiuti”, nonché delle osservazioni di altre associazioni ambientaliste come Legambiente, che sono alla base delle politiche del nostro Partito».

Dalla legge “dovrà risultare più chiara la valenza di servizio pubblico locale e bene dell’umanità, più che di attività economica, della gestione delle risorse idriche. Inoltre la salvaguardia di questo bene dovrà essere supportata da azioni: la redazione di bilanci idrici di bacino, la creazione di un centro servizi a supporto degli Ato, la trasparenza e accessibilità dei controlli effettuati periodicamente da Arpal”.

Sinistra Ecologia Libertà ritiene inoltre che far coincidere gli Ato con i territori delle attuali Province non rispetterà i criteri di sostenibilità: «Più coerente sarebbe definire gli Ato considerando i bacini idrografici, accorpando, all’interno degli stessi, quei bacini idrografici che presentano similari caratteristiche morfologiche, geologiche e idrogeologiche tali da contenere in numero degli ATO stessi in una misura amministrativamente sostenibile».

«Infine – continuano gli esponenti di SEL – non siamo soddisfatti dalle indicazioni del Ddl sulla partecipazione dei cittadini alla pianificazione e al controllo del servizio. Gestione partecipata non sia solo uno “slogan”». Le sedute degli Ato dovranno essere pubbliche e pubblicizzate. Il parere della Consulta del servizio idrico e di gestione dei rifiuti, istituita con questa legge, dovrà essere un passaggio obbligatorio anche se non vincolante in fase di programmazione degli Ato e non solo in fase di verifica e valutazione finale.

Anche sul fronte della gestione dei rifiuti Sinistra Ecologia Libertà ritiene che «la legge debba applicare in maniera più forte la separazione delle funzioni progettuali e amministrative da quelle di controllo, nel segno dell’efficienza, della trasparenza e della partecipazione dei cittadini e dei territori alle scelte. Ma per fare ciò serve un piano regionale dei rifiuti che – si ribadisce – è ancora poco più che una bozza».

Oggi il gruppo consiliare regionale di Sel ha presentato una serie di emendamenti che verranno discussi e votati nella commissione Ambiente di domani ed a breve in Consiglio regionale.

** Proposte Sel per emendamenti ato acqua