Savona: al Priamar la mostra “Gigi Caldanzano, l’ironia della vita”

Un nuovo appuntamento con il passato, con quell’eredità artistica che tanti maestri del novecento ci hanno lasciato in quella striscia di terra che da Albisola arriva fino a Vado, un patrimonio che moralmente siamo chiamati a mantenere vivo, a svelare e consegnare alle future generazioni. Con questo spirito si inaugura sabato 7 dicembre (ore 11) a Savona, presso il Palazzo del Commissario nella Fortezza del Priamar, la mostra “Gigi Caldanzano, l’ironia della vita”.

Con un’accurata selezione di dipinti e ceramiche, che spaziano dagli anni ’30 agli inizi del XXI secolo, si vuole rendere omaggio al Maestro, ultimo membro di quel gruppo di esponenti dell’arte novecentesca ligure che, pur mostrando sensibilità alle molteplici novità artistiche contemporanee, particolarmente vive a Savona ed Albisola, hanno mantenuto con coerenza uno stile figurativo originale.

Nato a Genova da Luigi, esponente della pittura di fine ‘800 e grande maestro della illustrazione pubblicitaria, specie per Casa Ricordi, Gigi Caldanzano (1921-2008) si trasferisce precocemente a Savona alla ricerca di un proprio linguaggio. Nel clima futurista dominato da Farfa e Tullio d’Albisola, aderisce ancora studente al gruppo “Sant’Elia” insieme ad Acquaviva. Nel dopoguerra entra nel “Cavallino Rosso” movimento ideato dal critico Dante Tiglio a cui partecipano Mario Bonilauri, Gian Mario Pollero e successivamente Mario Rossello.

Con costanza e coerenza cerca la forma, il colore, l’equilibrio compositivo, trovando l’ispirazione più alta nell’osservazione della gente. Le persone vengono colte in atteggiamenti quotidiani e abitudinari e di conseguenza risultano inesauribile fonte di spunti e di commenti sempre a carattere ironico. L’umorismo quindi diventa l’arma utilizzata per nascondere spesso una profonda disperazione e amarezza nei confronti del mondo di umili e diseredati che, al contrario, Antonio Agostani rende spietatamente evidente senza mediazioni.

L’espressionismo nordico sembra interessarlo particolarmente per la particolare trasfigurazione in senso caricaturale della figura umana e per la stesura del colore puro, tecnica in cui tradisce anche l’affinità con il movimento dei “Fauves”. Le scene grottesche ed umoristiche, dominate da suonatori, ubriaconi, imbonitori e adescatrici si alternano, in età matura, a vedute liguri e fiorentine.

In campo ceramico la produzione parte dalla fornace “Pozzo Garitta”, per passare alla “Mazzotti” alla “Fenice” ed alla “Ceramica Italia” , e approdare quindi alla “Ceramica San Giorgio” in cui infine realizza il suo ultimo lavoro, i piatti della “Processione del Venerdì Santo”. Anche nell’arte sottile maschere musicanti, animali umanizzati, figure comuni o caricaturali animano le sue ceramiche dai colori accesi e dal virtuosismo espressivo. La vena caricaturale e la intelligente ironia lo spingono anche all’ illustrazione, partecipando attivamente con le sue tavolette alla rivista milanese “Humor grafic” di Luciano Consigli.

La mostra rientra in quell’attività di studio e di valorizzazione dei maestri e delle correnti artistiche tra ‘800 e ‘900 nell’area geografica del Basso Piemonte e Liguria, perseguito da alcuni anni dall’Associazione Lino Berzoini. Centro per lo studio e la promozione dell’Arte, con le mostre monografiche e collettive su Berzoini, Pacetti, De Salvo, Agostani, Gambetta e Peluzzi.

Infatti con un lavoro scientifico iniziato nel 2010, l’Associazione ha colto la necessità di riscoprire artisti del XX secolo ancora molto presenti nel cuore di collezionisti e studiosi, ma che rischiano, se non ricordati, di cadere nell’oblio. Nella sede prestigiosa di Palazzo del Commissario, sito ideale per le “mostre invernali” particolarmente apprezzato dal pubblico, sarà possibile cogliere un’arte umana e narrativa, ancorata alla “minuta cronaca quotidiana della provincia” che sa cogliere con ironia e psicologia da un lato e con una elegiaca visione della natura dall’altro. (Carla Bracco, Lorenzo Zunino).

La mostra sarà visitabile sino al 2 febbraio 2014 (venerdì – sabato – domenica: 10,30/12,30 – 15,00/17,30). Nellambito dell’esposizione, sabato 14 dicembre alle ore 16,00 si terrà la Conferenza “Gigi Caldanzano, il Maestro e i cenacoli artistici”, a cura di L. Zunino e C. Bracco. La conferenza sarà preceduta da un breve filmato del Maestro.

Nelle foto: Si dirige l’orchestra, olio su tela, cm 40×50; Ritratto di Farfa , 1942, olio su faesite cm 50×40; Savona e il mare, 1939, olio su cartone cm 100×70; Due amici in giro per Monza , 1972, olio su tela cm 70×50; L’asino di Carlinetto, 1960, V. Mazzotti Albisola, ceramica decorata , h. 62, diam. 33