Aspettando Su la testa Festival 2013 – I protagonisti: quattro domande corsare a Ila Rosso

di Alfredo Sgarlato – Un altro interessante musicista che sarà domani sul palco del Su la testa Festival 2013 risponde alle nostre domande. Si tratta di Ila Rosso (Ilario), torinese classe 1975, laureato in fisica, ufficialmente disoccupato, che dopo una lunga gavetta partita col punk e le cover bands, è arrivato a esprimersi in maniera originale facendo dell’ironia, sempre apprezzabile in questi tempi in cui troppi si prendono troppo sul serio, il suo pezzo forte.

Albenga Corsara: Oggi c’è un forte movimento musicale in Italia: tempi di crisi aumentano la creatività?

Ila Rosso: Diciamo che in tempi di crisi aumentano i cassintegrati, i disoccupati, il tempo dedicato inevitabilmente all’ozio può produrre a volte frutti…

A.C.: L’esplosione delle nuove piattaforme digitali come You Tube o Bandcamp danneggia la possibilità di suonare dal vivo o aumenta le possibilità?

Ila Rosso: Forse le cose sono leggermente separate, nel senso che esistono fenomeni ‘puramente mediatici’ ma che poi non hanno riscontro nella vita vera o altri per cui queste piattaforme sono state un trampolino. Sarà banale, ma in ogni caso per suonare bisogna ‘sbattersi’ a suonare in giro, poi la voce gira, il pubblico cresce. Credo che la musica stia vivendo come uno specchio della società, da una parte i ‘targati major’, i ‘ricchi’ che suonano negli stadi, e dall’altra parte il ‘popolino’ che sbraccia (e spesso fa una guerra fra poveri) per guadagnarsi una palco anche qualsiasi.

A.C.: Cosa pensa dei talent show? Sono un’occasione per i nuovi musicisti o solo una trovata commerciale?

Ila Rosso: Direi entrambi, ma soprattutto sono un’occasione per le major di evitare tutto il lavoro di scouting, promozione, lancio, comparsate e tutto quello che è ‘sciòbiz’; il prodotto è già belleffatto, confezionato: fai il talent, fai il disco, vai in classifica. È dura poi, dopo magari un anno o due  di visibilità esagerata e notorietà, rischiare di rifinire nell’anonimato; in quel caso (se aiutati come sempre dalla fortuna) se uno è bravo potrebbe anche farcela, ma non è detto.

A.C.: Molti tra i cantautori dell’ultima generazione nascono col punk o la new wave; qual è la strada che si percorre?

Ila Rosso: Mi sembra che ultimamente ci sia un ritorno ‘un po’ forte’ al cantautorato; forse è anche un po’ una moda o anche è più facile sbarcare il lunario presentandosi voce e chitarra invece che con la band… in quel caso sei subito cantautore, magari poi fai oi….

Per quel che riguarda me posso dire che ho iniziato a strimpellare la chitarra vent’anni fa e continuo a farlo. Ho usato anche l’elettrica, ma ciò che conta è il messaggio che vuoi portare.

Ila Rosso sarà in concerto all’Ambra di Albenga giovedì 5 dicembre.

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