«Se questa è una sconfitta, noi siamo lo stesso contenti». Così l’Enpa Savona sulla deliberazione del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la legittimità del calendario venatorio regionale Ligure.

«Grazie ai ricorsi DI WWF, LAC e VAS, con le recenti ordinanze cautelari di sospensione della caccia da parte della magistratura amministrativa, migliaia di piccoli uccelli migratori hanno potuto sorvolare la Liguria senza essere abbattuti dai cacciatori e proseguire la loro meravigliosa ed avvincente rotta verso l’Africa», dichiara l’Enpa savonese: «Nell’ordinanza di oggi il Consiglio di Stato ha riconosciuto valide le ragioni delle associazioni ambientaliste e tra esse l’opposizione all’estensione a 5 giorni a novembre della caccia alla migratoria (tra cui tordi e cesene, oggetto di parte dei ricorsi) invece dei 3 giudicati sufficienti dall’ISPRA . Essendo alla fine di novembre è ovvio che l’oggetto del contendere cade ma intanto, pretendendo tutto, i cacciatori ed i loro amici politici hanno ottenuto la sospensione totale della caccia».

«È il segno dell’assoluta arroganza di una categoria per fortuna in via di estinzione, che non tollera limitazioni ed intrusioni. Ma quel che è più penoso è che ora quasi tutti i partiti politici liguri esulteranno per la presunta vittoria che riapre la strage di animali. Non se lo dimenticheranno il 42% degli elettori savonesi – nessun partito ha mai avuto tanti consensi – che anni fa sono andati a votare il referendum per l’abolizione totale della caccia che solo il meccanismo del quorum ha reso inefficace.I cacciatori liguri uccidono ogni anno circa 278.000 animali (dato regionale 2010/11), tra cui 160.000 tordi e cesene: la Protezione Animali savonese chiede ai consigliere regionali cosa c’è da esultare per tutto questo».