L’ordinanza 4683 del Consiglio di Stato depositata oggi pomeriggio riapre varie forme di caccia in Liguria, ma «l’obiettivo delle associazioni ambientaliste ricorrenti è stato comunque raggiunto», dicono gli attivisti liguri di WWF, LAC (Lega Abolizione Caccia) e VAS (Verdi Ambiente e Società): «Colombacci e specie di avifauna della famiglia dei turdidi hanno in gran parte raggiunto i quartieri di svernamento africani, indisturbati in Liguria (grazie ai 3 stop giudiziari) nel periodo culmine per il “passaggio”, ossia da metà ottobre a fine novembre».

«Restiamo dunque “grati” agli amministratori regionali che con la loro insipienza (ad esempio l’inserimento di una specie protetta nell’elenco delle specie cacciabili) hanno permesso, di fatto, questo eccezionale risultato protezionistico in Italia. Ricordiamo che tutti questi passaggi riguardano solo gli aspetti cautelari urgenti, e che il pronunciamento nel merito richiederà mesi, e giungerà quando la stagione venatoria sarà già terminata».

«I giudici amministrativi d’appello, inoltre, riconoscendo la bontà e la novità del ricorso, hanno compensato tra le parti le spese legali e sottolineato che la deroga per ulteriori due giornate settimanali di caccia (oltre alle canoniche tre) nei mesi di ottobre e novembre alle specie migratrici, era giuridicamente fallace per la maggior parte dei volatili cacciabili. Ricordiamo inoltre che il TAR Liguria, lo scorso 23 agosto, ha condannato con sentenza di merito n. 1130 la Regione Liguria per l’uso delle munizioni al piombo nella caccia agli ungulati riguardo al calendario venatorio dello scorso anno, e che pertanto tale pratica non sembra legittima neppure per quest’anno», concludono gli ambientalisti.