Aspettando Su la testa Festival 2013 – I protagonisti: quattro domande corsare a Finaz

di Alfredo Sgarlato – Continuiamo a presentare gli artisti che calcheranno il palco del Teatro Ambra di Albenga dal 5 al 7 dicembre nell’ormai classico e imperdibile appuntamento di Su La Testa. Stavolta è il turno di Finaz (Alessandro Finazzo, classe ’69), virtuoso della sei corde, fondatore con Erriquez della Bandabardò, gruppo folk rock tra i più amati dal pubblico e collaboratore di moltissimi tra i maggiori cantautori italiani, nonché laureato in filosofia con una tesi su Heidegger.

Albenga Corsara: Oggi c’è un forte movimento musicale in Italia: tempi di crisi aumentano la creatività?

Finaz: Mi sembra che il movimento musicale in Italia sia sempre stato particolarmente attivo e forte. La crisi sta però minando la possibilità di far suonare soprattutto le nuove realtà, i giovani. quando con Bandabardò abbiamo iniziato venti anni fa, trovavi minimo 10 locali per ogni città dove esibirti. Il pubblico aveva fame di cose nuove e i promoter chiamavano a suonare tutti quelli che avevano un demotape. Oggi con i costi raddoppiati e oltre, se non hai un nome o se non sei una tribute band noto che i nuovi gruppi fanno molta fatica.

A.C.: L’esplosione delle nuove piattaforme digitali come You Tube o Bandcamp danneggia la possibilità di suonare dal vivo o aumenta le possibilità?

Finaz: Le nuove piattaforme non possono danneggiare certo la visibilità della musica, anzi. i problemi sono quelli che ho appena elencato sopra.

A.C.: Cosa pensa dei talent show? Sono un’occasione per i nuovi musicisti o solo una trovata commerciale?  

Finaz: Un po’ e un po’. Bene che si dia visibilità a giovani talenti, però non può essere l’unico modo per veicolare l’arte, la musica. In più i format che ti propongono sanno un po’ di reality, dando spazio al pianto dei concorrenti, delle loro famiglie, dei fatti personali. Non so a voi, ma a me queste cose non interessano: mi piace solo sentire se qualcuno ha del talento e qualcosa di vero da dire e da farci ascoltare.

A.C.: Guccini si chiedeva se a far canzoni si fan rivoluzioni o si possa far poesia… la sua storia personale dice il contrario, o almeno che vale la pena di provarci…

Finaz: Con la musica si può fare di tutto, anche volare… davvero, il nostro atteggiamento è sempre stato quello di esprimere ciò che proviamo e ciò che sentiamo. tutto questo senza la prospettiva di insegnare a vivere alla gente o creare sommosse popolari. Magari invitare alla riflessione, a usare la propria testa, questo sì. Poi è l’ascoltatore, il fruitore, che può farne l’uso che ne vuole. Anche io come ascoltatore di musica mi lascio trascinare, sogno, volo, mi arrabbio, piango… potere delle note!

Finaz per il Su la testaFestival 2013 sarà in concerto sul palco dell’Ambra di Albenga sabato 7 dicembre.

* Nella foto (di © Paolo Piscolla): Alessandro “Finaz” Finazzo in concerto con la Bandabardò a Bologna – Ottavio tour invernale (13-3-2009)

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