di Mary Caridi – Davide e Golia. Appare sempre più una lotta impari – dicono i sostenitori del comitato No forno – quella che vede scontrarsi un gruppo di cittadini e una parte dell’amministrazione comunale di Albenga. Le furbizie del politico contro l’ingenuità del cittadino che, suo malgrado, deve andare all’attacco per autodifesa. Il racconto della serata di ieri sera a Leca d’Albenga e  che doveva essere l’occasione per un confronto sul Piano regolatore cimiteriale tra amministrazione e cittadini, si è trasformato in un episodio tutto da decifrare.

Iniziata dopo le 21 la serata prevedeva una lunga serie di interventi di tecnici e dell’amministrazione. Entro le ore 24 la serratura della banca d’Alba sarebbe scattata e dunque quello era il tempo massimo per consentire il confronto. Contingentando il tempo di ogni intervento, i presenti hanno subito compreso che lo spazio per osservazioni, repliche o richieste di chiarimenti, sarebbe slittato agli ultimi dieci minuti.

Questo timore ha probabilmente fatto scattare l’impazienza  di uno dei presenti che ha pensato subito alla trappola a tempo. E dalle lungaggini di Bruno Robello de Filippis, che hanno fatto spazientire il dottor Secco è apparsa la conferma di questa strategia. Tanto che interrompendolo ha pronunciato la frase che ha dato il via alle polemiche. “O siamo tutti cretini o lei non ha il dono della sintesi”- ha detto il Prof. Secco e di rimando l’assessore Bruno Robello de Filippis ha risposto: “la prima che ha detto!”.

Una risposta che ha creato come conseguenza l’abbandono della sala da parte di un folto gruppo di sostenitori del Comitato. Un ulteriore tassello della guerra di nervi che anima le due fazioni: una a favore del forno crematorio, l’altra determinata ad impedirne la nascita.