di Mary Caridi – Prosegue la battaglia pacifica, ma inflessibile del comitato contrario al forno crematorio che l’amministrazione Guarnieri vorrebbe collocare a Leca d’Albenga e si arricchisce di ulteriori e autorevoli pareri  contrari all’inceneritore.

Prendono carta e penna anche Coldiretti Savona, Cia e Confagricoltura. Nella lettera indirizzata al sindaco Rosy Guarnieri, i Presidenti Gerolamo Calleri, Aldo Alberto e Massimo Rebella scrivono: “la proposta ha evidenziato una forte preoccupazione della nostra base associativa rispetto all’eventualità di possibili residui rilasciati dall’impianto sulle colture tipiche e di pregio coltivate nella Piana albenganese, partendo dalla consapevolezza che nessun impianto di questo tipo può quantomeno ritenersi esente da rischi ambientali causati da fattori esterni alle caratteristiche costruttive dell’impianto stesso”.

Nel far presente che i prodotti della piana hanno principalmente un mercato estero e vengono commercializzati in paesi che hanno norme stringenti e analisi, esprimono la preoccupazione del possibile danno che comporterebbe la presenza di residui  sui prodotti. La piana di Albenga è considerato territorio luogo di eccellenza e la prsenza di un impianto crematorio porterebbe danni sia all’immagine dei prodotti che alle aziende che li commercializzano.

A conclusione, in sintesi,  scrivono: “in virtù del principio di precauzione da adottarsi in questioni scientifiche particolarmente controverse, esprimono un giudizio negativo di non opportunità ed esprimono parere negativo al forno crematorio nell’area cimiteriale a Leca d’Albenga”.

Il progetto ha avversari interni alla maggioranza e numerose voci contrarie nella cittadinanza, e se ora si aggiungono i pareri autorevoli delle associazioni di categoria, il percorso è ormai in salita e probabilmente da accantonare.