di Alfredo Sgarlato – (“L’uomo in più” di Paolo Sorrentino, venerdì 6 settembre ore 17,30 IRIS) – Un recente sondaggio tra i lettori di una rivista di cinema sui migliori film italiani del nuovo millennio ha visto trionfare Paolo Sorrentino. Eppure il suo primo film, “L’uomo in più” (2001), era praticamente passato inosservato e, prima di questo che vi segnaliamo, ha avuto rari e notturni passaggi in televisione.
Questo film racconta la storia di due uomini che portano lo stesso nome, Antonio Pisapia. Uno, interpretato da Andrea Renzi, è un calciatore la cui carriera è stata fermata da un infortunio; l’altro, Toni Servillo, un cantante (visibilmente ispirato a Franco Califano) che ha avuto guai con la legge. Entrambi cercano di farsi una nuova carriera, e un destino bizzarro li farà incontrare. Una bella storia, venata di noir, con una profonda immedesimazione degli attori nelle parti. Con questo film iniziano sia la carriera di Sorrentino che il fortunato sodalizio con Toni Servillo, interrotto in un solo film.
Qui non c’è ancora lo stile geometrico e perfetto di “Le conseguenze dell’amore” o quello barocco e visionario dei film successivi, ma per essere un opera prima “L’uomo in più” (titolo che allude a uno schema di gioco inventato dal protagonista) è molto sopra la media, è un film assolutamente già maturo. Il personaggio del cantante è stato portato da Sorrentino anche nel romanzo “Hanno tutti ragione”, col nome Toni Pagoda e risultati molto inferiori a quelli ottenuti al cinema.
* Il film della settimana in tv – rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato