La pioggia non ferma l’Albenga Jazz Festival

di Alfredo Sgarlato – Uno scrosciante temporale estivo poteva dare una grossa delusione agli appassionati ingauni di Jazz. Con una precipitosa fuga è stato messo in atto il Piano B e musicisti e pubblico si sono ritrovati a Palazzo Scotto Niccolari. A posteriori possiamo dire che non sia stato un male perché l’atmosfera più raccolta ha creato una maggiore complicità tra pubblico e musicisti. Come nella scorsa edizione al festival partecipano gli Ukulele Lovers, scatenata formazione di Rovigo che oggi e domani insegneranno a chiunque voglia incontrarli in Largo Doria l’arte della chitarra hawaiana.

Ieri sera hanno fatto da antipasto cantando alcuni classici blues, soul e funky. Le quattro ragazze della formazione sono tutte brave cantanti, con belle voci, tutte diverse tra loro, e il pubblico ha apprezzato molto la performance. Per gli ultimi di brani si sono uniti La Pulce che salta salta (traduzione letterale di ukulele), gruppo di studenti della scuola Valerga di Loano diretti dal Maestro Ferdinando Marchese. Quindi tre Ukulele Lovers, Mattia Martorano, Andrea Buschetti e Alessandro Turchet, cui si aggiunge il fisarmonicista Fabio Rossato cambiano look e si trasformano nei Blue Naïf, gruppo dedito a sonorità gitane e latine.

Il quartetto riprende lo swing Manouche (cioè la musica degli zingari alsaziani) che è stato portato in giro per il mondo da Django Reinhardt e Stephane Grappelli, ma non si limita a riproporlo schematicamente, ma lo attualizza con sonorità e ritmi moderni. I quattro musicisti sono tecnicamente validissimi e dotati di stile originale. Il fraseggio di Mattia Martorano al violino è molto personale, elegante e pulito nel suonare il fraseggio del jazz su uno strumento che al jazz si adatta con difficoltà. Il gruppo alterna classici e composizioni contemporanee, come la bellissima Song for Joss di Richard Galliano, in cui Rossato dà sfoggio di grande classe con un assolo di grande eleganza e feeling, o Made in france del chitarrista Bireli Lagrene, in cui un tema nel tipico stile del folk parigino viene innervato dagli assoli raffinati, pieni di senso della melodia e mai banali dei quattro.

Straordinari i momenti in cui le melodie zigane si fondono con ritmi memori di tango e di son cubano. Il pubblico sottolinea continuamente con applausi a scena aperta e tributa ai Blue Naïf un’autentica e convinta ovazione finale. Dietro un grande concerto c’è sempre un grande fonico e un plauso va ad Alessandro Mazzitelli per come ha saputo gestire una situazione resa difficile dalle circostanze atmosferiche.

La seconda edizione dell’Albenga Jazz Festival, che ricordiamo è organizzato dall’Associazione Le Rapalline in Jazz, è partita nel migliore dei modi e stasera continua col quartetto di uno dei più grandi sassofonisti in circolazione, Scott Hamilton.