Musica, Premio Città di Loano: continua il viaggio tra le note del Mediterraneo

di Alfredo Sgarlato – Seconda giornata del Premio Città di Loano per la Musica Tradizionale, dedicato alle comunità resistenti e al Mediterraneo, mare che unisce le culture anche quando divide le classi dirigenti. Nel pomeriggio è stata rievocata una delle personalità italiane più originali nella musica, e nel cabaret: Enzo Jannacci, raccontato dal figlio Paolo e dal cabarettista Osvaldo Ardenghi, sua scoperta, intervistati da John Vignola, giornalista e Direttore Artistico del Premio. In modo colloquiale viene posto l’accento su rapporto col dialetto di Jannacci, che non lo parlava abitualmente ma lo riteneva indispensabile per tratteggiare certi personaggi o quartieri di una Milano che già negli anni ’60 cominciava a morire; e il figlio Paolo spiega come proprio il fatto che le canzoni di Jannacci fossero piccoli film sia la base del loro successo. Ambedue gli ospiti raccontano come dietro l’apparenza stralunata di Enzo ci fossero un’intelligenza straordinaria, una grandissima professionalità e un legame con gli amici che anteponeva ad ogni risultato commerciale.

Il concerto della serata si apre con Alfio Antico, Premio alla carriera. Cantante, poeta e percussionista siciliano, Alfio Antico dal vivo è una forza della natura, ha una tecnica ineguagliata allo strumento e alterna le canzoni con aneddoti ricavati dalla propria lunga e avventurosa vita, che fanno dei suoi concerti uno spettacolo completo sotto ogni punto di vista. Accompagnato dal figlio Mattia alla chitarra ci regale filastrocche siciliane, samba mediterranei, evocazioni magiche delle divinità acquatiche.

Segue “Casa”, progetto creato da Raiz, cantante degli Alma Megretta e apparso nel film “Passione”, coi pugliesi Radicanto. La voce molto particolare di Raiz, molto melodica ma roca da rockettaro, si fonde a meraviglia con quella altrettanto bella di Fabrizio Piepoli, cantante e bassista dei Radicanto, in una serie di brani in cui si alternano tradizionali ebraici, anche provenienti dalle comunità del Marocco o dello Yemen, come “Im in alu”, nota nella versione di Ofra Haza, canzoni andaluse e greche, ritmi arabi ed ebraici, pezzi che ormai sono diventati classici della canzone napoletana, come “Nun te scurdà”, degli Alma Megretta, in versione acustica, o “Indifferentemente”, dal repertorio di Mina. Ritmo quasi sempre incalzanti, a parte alcuni brani d’atmosfera e pubblico molto coinvolto. Ricordiamo gli altri Radicanto, Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe alle chitarre e Francesco De Palma alla batteria. Secondo appuntamento e secondo concerto riuscitissimo che ha scaldato cuori, cervelli e gambe dei numerosi presenti.

Stasera un nuovo appuntamento imperdibile: Mario Incudine, giovane cantautore siciliano che l’anno scorso aveva presentato il nuovo disco “Italia talìa”, torna come suol dirsi vincitore. Avendolo già visto possiamo assicurare che regalerà molte emozioni, mentre alle 18,30 ai Giardini Nassirya si parlerà di cantastorie.