Un ricordo di Claudio Rocchi

di Alfredo Sgarlato – Ci ha lasciati il 18 giugno scorso, dopo una grave malattia degenerativa, Claudio Rocchi, musicista tra i più originali in Italia, che per le sue doti di anticonformismo e simpatia era apprezzato anche da chi ascoltava generi totalmente differenti. Nato a Milano l’8 gennaio 1951, lo racconta in una canzone, fu ragazzo prodigio: a diciotto anni suona il basso negli Stormy Six, scrive canzoni per Giovanna e altri e già nel 1970 incide il primo disco a proprio nome, “Viaggio”. È una raccolta di canzoni acustiche, dolci e intimiste, dai testi un po’ ingenui ma emblematici della cultura giovanile dell’epoca. È comunque un disco valido, che mostra un valido talento melodico e la volontà di uscire dagli stilemi della canzone pop.

Rocchi riesce pienamente nel proprio intento già col disco successivo “Volo magico n. 1”, una pietra miliare del rock italiano. Il brano omonimo, che occupa l’intero lato A, è una lunga suite tra psichedelia e progressive, con un grande lavoro alla chitarra solista di Alberto Camerini, uno che poi prenderà strade molto diverse. Vertice dell’album è La realtà non esiste, breve ballata pianistica che canta le tematiche della spiritualità orientale, canzone che, comunque la si pensi sull’argomento, non può che sbalordire per la perfezione e l’intensità letteraria. I dischi seguenti, “La norma del cielo. Volo magico n. 2”, “Essenza” e “Il miele dei pianeti, le isole, le api” continuano su questa falsariga, non raggiungendo le vette di “Volo magico n. 1”, ma rimanendo su buoni livelli creativi, accentuando in alcuni brani, come La norma del cielo, o L’arancia è un frutto d’acqua, lo spiccato gusto melodico di Rocchi. Una curiosità: Rocchi scrive il testo italiano della cover di White Mountain dei Genesis cantata da Ornella Vanoni, Un gioco senza età.

Quindi una svolta radicale coi seguenti album “Rocchi” e “Suoni di frontiera”, cui collabora anche Franco Battiato. Si tratta di dischi di musica elettronici, fatti da cut up, suoni ambientali, sperimentazione estrema. Gli ascoltatori all’epoca rimasero sconcertati. L’inquietudine umano porta Rocchi, così come l’amico Claudio Tofani degli Area, ad aderire al movimento Hare Krishna, dedicandosi all’insegnamento nell’ambito della comunità, ma senza abbandonare del tutto la musica. Ricordiamo tra gli altri il disco “Ras mandal reggae”, altro disco che sconcerta l’ascoltatore con la sua fusione di ritmi giamaicani e tematiche della religione orientale ma pur sempre permeato da un bel gusto pop. Negli anni ’90 Claudio Rocchi torna allo stato laico e si divide tra moltissime attività: incide nuovi dischi, ristampa materiale inedito o fuori catalogo, rifonda la rivista “Re nudo” ed è apprezzato conduttore radiofonico, soprattutto con “Radio Starship” su Rai Radiio2. Indimenticabile la domanda che rivolgeva a tutti gli ospiti: «quali sono la tua peggiore qualità e il tuo miglior difetto?». Nel 2003 dirige anche un film “Pedra Mendalza”, che egli stesso definisce “road movie psichdelico esoterico”, produce vari cortometraggi e appare come attore nel film (imbarazzante…) “Musikanten” di Franco Battiato. A questo punto il lettore si aspetterà un commento finale del tipo lascia un vuoto incolmabile… ma non lo faremo. Per un musicista così grande e per una persona così unica parla la sua opera.

* il trend dei desideri: rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato

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La realtà non esisteQuando stai mangiando una mela tu e la mela siete parti di Dio,
Quando pensi a Dio sei una parte di ogni parte e niente è fuori da tutto
Quando vivi tu sei un centro di ruota e i tuoi raggi sono raggi di vita;
puoi girare solo intorno al tuo perno o puoi scegliere di correre e andare
Quando dormi tu sei come una stella e il respiro è come fuori dal tempo;
Quando ridi è come il sole sull’acqua, sai che farne della vita che hai
Quando ami tu ridoni al tuo corpo quel che manca per riempire un abbraccio,
Quando corri sai essere lepre e lumaca se hai deciso di arrivare o restare
Quando pensi stai creando qualcosa, illusione è di chiamarla illusione,
Quando chiedi tu hai bisogno di dare, quando hai dato hai realizzato l’amore.
Quando gridi la realtà non esiste hai deciso di essere Dio e di creare.
Quando chiami tutto questo reale hai trovato tutto dentro ogni cosa.

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