Spiagge Comunali di Alassio, Picaro (Sogeba): dal Tar la parola fine sull'illegittima assegnazione

(fp) – «Dopo oltre un anno la giustizia amministrativa ha posto la parola fine sull’illegittima assegnazione, delle concessioni demaniali, agli stabilimenti balneari gestiti inizialmente dalla società che ancora oggi rappresento, la Sogeba Snc». Così Vincenzo Picaro, amministratore della società, ritorna sul contenzioso per l’assegnazione del bando per le spiagge libere alassine che una sentenza del Tar, un paio di settimane fa, ha annullato per irregolarità non essendo stata stata convocata a suo tempo la commissione esaminatrice prevista per la gara comunale. La precedente amministrazione Avogadro aveva comunque assegnato l’appalto alla Cooperativa spezzina Ma.Ris, provocando il ricorso al Tribunale amministrativo ligure della Sogeba, esclusa dalla gara – fu detto – per la mancata presentazione di un documento richiesto.

«Purtroppo le ripercussioni di questa torbida vicenda, gestita e sponsorizzata dall’amministrazione Avogadro, ha causato danni irreparabili nella mia vita imprenditoriale e privata così come nella vita degli altri soci», spiega Vincenzo Picaro: «Dopo quasi 25 anni dedicati alla gestione degli stabilimenti balneari di proprietà del Comune di Alassio, riuscimmo grazie a la partecipazione di tutti i miei soci e anche alla collaborazione delle passate amministrazioni, ante-Avogadro, a rendere tali spiagge un fiore all’occhiello per Alassio arrivando a essere all’altezza di altre spiagge cosiddette private. Tante cose sono state fatte per la città di Alassio affinché tutte le amministrazioni potessero essere orgogliose dei propri stabilimenti di proprietà! Ma nell’agosto del 2010, ovviamente a pochi mesi dal voto amministrativo che avrebbe visto la città impegnata nella successiva primavera, la magistratura savonese inizia con un inchiesta farneticante e l’amministrazione Avogadro conclude e sigilla l’opera, a loro parere, con l’esclusione della Sogeba Snc per l’assenza di una semplice fotocopia relativa ad un’ autocertificazione prevista da un bando comunale redatto in modo confuso ed incomprensibile assegnando, guarda caso, gli stabilimenti balneari alla cooperativa Maris, stranamente iscritta alla Lega Coop di Genova».

«La cooperativa Maris si aggiudica la gara senza avere neppure l’iscrizione alla Camera di Commercio (requisito essenziale previsto a pena di esclusione).Nonostante ciò fosse stato portato a conoscenza da parte nostra all’amministrazione Avogadro, questi consentirono alla cooperativa Maris di iscriversi presso il registro imprese, tenuto dalla camera di commercio, solo dopo l’essersi aggiudicati l’appalto. Altro requisito richiesto era l’anzianità della gestione relativa agli ultimi tre anni. Questo era un requisito pienamente riconosciuto per laSogeba Snc ma non di certo per la cooperativa Maris. L’epilogo di questa vicenda oggi e’ scritto nella sentenza del 18 giugno scorso con cui il TAR della Liguria ha chiaramente ritenuto illegittimo l’operato dell’allora amministrazione Avogadro condannando l’amministrazione al rimborso di euro 16.000,00 relativamente al contributo unificato e riconoscendo la violazione, da parte del Comune di Alassio, dei principi di diritto amministrativo nella fase di assegnazione delle spiagge».

«Un primo passo – conclude Vincenzo Picaro – è stato compiuto resta ancora da definire, nei prossimi giorni presso le Commissioni Tributaria di Savona e Genova, l’aspetto fiscale di tutta questa vicenda che ha avuto un inizio torbido ma che ora inizia a vedere un po’ più cristallino anche alla luce della nuova amministrazione comunale con l’auspicio che in tempi brevissimi la nuova giunta possa realizzare quanto prescritto dalla sentenza».