di Alfredo Sgarlato(“Hardcore” di Paul Schrader, venerdì 7 giugno, raimovie ore 1.00) – È sempre difficile definire quale artista sia sopravvalutato, sottovalutato o incompreso, bisognerebbe chiedersi perché e da chi; ma Paul Schrader è impossibile non metterlo nella seconda e nella terza categoria. Dopo aver avuto un grande successo con “American gigolò”, che pure è stato un film incompreso, relegato a celebrazione del corpo e della superficialità anni ’80, quando invece è un film profondamente spirituale, in Italia è stato ignorato e i suoi ultimi film, tra cui ci sono gioielli come “Affliction” e “Autofocus” e un capolavoro come “Adam resurrected”, sono da noi quasi sconosciuti.

Hardcore” è un bellissimo noir, in cui un possidente, il grande George C. Scott, va in cerca della figlia scomparsa e finita nel giro del porno. Una discesa agli inferi che termina con la redenzione, di grande finezza psicologica. Schrader ha una storia molto particolare: figlio di fanatici religiosi, ha scoperto il cinema e la musica solo all’università. Affascinato dai registi più spirituali, il suo percorso ricorda quello di Bresson: mentre i primi film sono dominati dall’idea della Grazia, vedi “American gigolò” e “Lo spacciatore”, in seguito sprofonda nel pessimismo nei confronti della natura umana, per poi tornare all’ottimismo nel magnifico “Adam resurrected”.

Tra i suoi film migliori, oltre a ricordare le sceneggiature scritte per Scorsese e Weir, da vedere assolutamente “Mishima”, biografia dello scrittore giapponese non accettata dai fan perché non nasconde l’omosessualità dello scrittore.

* Il film della settimana in tv – rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato