Caprarica ad Albenga per presentare il suo libro e inaugura la piastrella dei "Fieui di caruggi".

Per la rassegna di incontri con gli autori “Albenga volta pagina” promossa dall’associazione Librarsi in collaborazione con il Comune, sabato 2 marzo presso l’Auditorium San Carlo alle ore 17,30 Antonio Caprarica – giornalista, scrittore, inviato RAI – presenterà il libro “Ci vorrebbe una Tatcher. Dalla Lady di Ferro al governo dei tecnici: le ricette anticrisi che potrebbero salvare l’Italia”. A moderare l’incontrò sarà Gino Rapa (Fotografie Studio Rossello – Albenga; ingresso libero). Al termine dell’incontro ci sarà un rinfresco alla cantina dei “Fieui di Caruggi”, dove l’autore inaugurerà la piastrella autografata nel muretto “E ghe mettu a firma.

«Al centro di questo libro c’è un Paese considerato il “grande malato d’Europa”: la sua industria è in declino, il costo della vita minacciosamente cresciuto, il debito pubblico incontenibile, tanto che il governo è sul punto di chiedere l’aiuto del fondo monetario internazionale. Sembra una fotografia dell’Italia di oggi, e invece è il ritratto della Gran Bretagna alla fine degli anni Settanta, poco prima che a Downing Street arrivasse la più intransigente esponente dei conservatori britannici, Margaret Thatcher».

«Con una fede incrollabile nel liberismo, la Lady di Ferro somministrò al Regno una medicina amarissima, fatta di tagli alla spesa, privatizzazione delle aziende statali e deregulation. Una cura che sembrò, sulle prime, ammazzare il paziente, ma che al contrario lo guarì in breve tempo. Perché ricordare oggi la dura lezione dell’inflessibile Maggie? Innanzitutto per paragonarla con la sorte toccata alle misure proposte dal governo dei tecnici, con le liberalizzazioni “al ragù” e i provvedimenti sulla spesa pubblica tutti pesantemente ridimensionati dalle resistenze di corporazioni e caste in rivolta. E poi per scoprire come si vive in una nazione dove l’economia è governata dalle regole del mercato e della concorrenza e le istituzioni operano in modo trasparente».

«Un confronto, a tratti provocatorio, che Antonio Caprarica tratteggia in agili capitoli cercando di rispondere a una questione annosa: perché è così difficile fare dell’Italia uno Stato europeo moderno?».