Loano blitz xenofobo de La Destra e di Gioventù Italiana, sindaco Pignocca: “atto incivile”

(fp) – Degenera il clima “politico” a Loano. Un nastro bianco e rosso da cantiere e un manichino impiccato sulla saracinesca di un negozio gestito da residenti cinesi con la scritta “Ping Pong mi ha tolto il lavoro”. A Loano, in un blitz notturno, alcuni militanti de La Destra e di Gioventù Italiana hanno pensato a questo come “provocazione per richiamare l’attenzione su un tema molto sentito dai commercianti Loanesi, che rischiano di chiudere per una concorrenza sleale dal punto di vista economico e qualitativo”. “Ma soprattutto quello che preoccupa – ha dichiarato Gandolfi, responsabile di Gioventù Italiana – sono i capitali guadagnati in loco, ma portati all’estero con grande danno per la nostra economia”. Fenomeni, a detta di Demis Aghitino, responsabile cittadino de La Destra, sottovalutati dall’amministrazione comunale: “La risposta non è certo quella del Sindaco Pignocca che recentemente ha minimizzato, in un noto quotidiano, questo pericolossisimo fenomeno approvando di fatto le aperture di queste attività anziché tutelare i commercianti Loanesi”.

Dura la reazione del sindaco di Loano verso l'”atto incivile firmato dalla Destra e Gioventù”: “Non possiamo considerare questo gesto – commenta Luigi Pignocca – solo come una provocazione. Ha un sapore squadrista, che ricorda i tempi in cui sulla porta dei negozi degli ebrei veniva spennellata la stella di David. Le Camicie brune si piazzarono davanti alle porte degli empori posseduti da ebrei intimidendo chiunque avesse voluto entrare. È una dura condanna quella che mi sento oggi di esprimere nei confronti di questo atteggiamento. Sento di dovermi scusare con la comunità cinese, ma anche con tutti i cittadini stranieri che vivono nella nostra città”.

“Loano è una città che accoglie e include. È la sua storia. Fin dalla fine del secondo conflitto mondiale la nostra città ha accolto immigrati provenienti dal sud Italia e dal nord est, famiglie in cerca di un lavoro e di un futuro migliore. I figli e i nipoti di quelle famiglie sono diventati a pieno diritto dei loanesi, perché grazie anche al loro lavoro questa città è cresciuta. Oggi come allora, Loano è meta di immigrati provenienti da tutto il mondo. Questa città ha fatto dell’inclusione e della diversità un punto di forza. Così come – conclude il sindaco Pignocca – abbiamo imparato a conoscere e apprezzare la cultura delle altre regioni italiane, oggi stiamo conoscendo tradizioni e modi di vivere di popolazioni che provengono da paesi stranieri”.

Parole di condanna anche da parte dell’assessore Lettieri: “Accogliere, includere, non discriminare sono il punto di partenza della vita amministrativa loanese, così come il rispetto della legge”, spiega l’Assessore ai Servizi Sociali e Commercio Luca Lettieri. “Nel regolare l’attività commerciale abbiamo rispettato le norme della Regione Liguria e dello Stato Italiano. Riteniamo che chiunque rispetti le regole abbia diritto di lavorare a Loano, non ci sono discriminati di razza, cultura, religione. La crisi economica che stiamo attraversando e le difficoltà di lavoro, non possono e non devono rappresentare una giustificazione ad atti di razzismo come quello messo in atto dalla Destra e Gioventù”.

“Pensare di escludere, di discriminare è anacronistico, e come se non si avesse la capacità di vedere la realtà. Il tempo che stiamo vivendo è un tempo di grandi trasformazioni sociali e culturali, che non si possono fermare. Compito degli amministratori è quello di intervenire con norme e regole che tengano conto della realtà. Ritengo che una politica dell’inclusione, volta a garantire che tutte le persone siano in grado di partecipare alla vita sociale, indipendentemente dalla razza, lingua, cultura, genere, disabilità, stato sociale, età sia l’unica possibilità che abbiamo per diminuire il disagio sociale e migliorare le condizioni di vita di tutti”, conclude Lettieri.