Jazz: Mala Waldron incanta Alassio e il pubblico dell’Anglicana

di Alfredo Sgarlato – Continuano le serate organizzate dall’associazione ingauna Rapalline In Jazz in collaborazione con il Comune di Alassio presso l’ex Chiesa Anglicana. Ieri sera abbiamo avuto il piacere di ascoltare Mala Waldron, musicista poco nota ma di fine talento. Come è chiaro dal nome Mala è la figlia di Mal Waldron, uno dei maggiori pianisti e compositori nella storia del jazz, collaboratore di Coltrane, Eric Dolphy, Steve Lacy, e amante dell’Italia: visse molti anni a Loano. Mala però non è solo figlia d’arte: è dotata di una voce dal timbro molto bello, con un’estensione notevole, ma senza inutili sovracuti. Inoltre è pianista, valida, dal bello stile percussivo, ed è arrangiatrice e a volte autrice dei brani che esegue.

Dopo un’apertura strumentale per scaldarsi, le note di standards come “I fall in love too easily”, o “The song is you” entusiasmano la platea. Mala spiega di ogni brano chi è l’autore, le circostanze in cui è stato composto, chi ne ha fatto un cavallo di battaglia, per esempio Billie Holiday, che la cullava da bambina. Mala predilige i tempi dispari, assecondata da Giovanni Sanguineti al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria, ritmica misurata e precisa. La cantante dà il meglio di sé nei temi più complessi, come la sua “Whispers in the wind”, o “Soul eyes”, scritta dal padre, dove la sua voce può avventurarsi in territori soul. Nei richiestissimi bis esegue la classicissima “Route 66”, che definisce un “happy blues” e, da sola al piano, la canzone che scrisse il giorno dopo la morte del padre, raccontando la fortuna del musicista che può esprimere il proprio dolore con l’arte oltre che con le lacrime.

Grandi applausi per i tre musicisti, e per Barbara Locci, Giorgia Grossi, Alessandro Collina e tutti gli altri di Rapalline in Jazz che hanno scovato per noi questa brava musicista. Buona notizia finale: l’assessore Matteo Monti ha annunciato per la prossima estate il ritorno del jazz nello scenario suggestivo di Santa Croce, dove tanti anni fa si teneva uno dei migliori festival d’Europa.