Savona, Ayala: tenere alta l’attenzione sulle mafie anche in Liguria

di Fabrizio Pinna – “Bisogna tenere alta l’attenzione sulle mafie in regioni come la Liguria, la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia. Io e Falcone parlavamo di infiltrazione al Nord più di vent’anni fa; allora nessuno si è accorto che al Nord la mafia non è arrivata a usare tritolo, ha preferito bussare alla porta. Evidentemente qualcuno ha avuto la convenienza ad aprire». Parole di Giuseppe Ayala, in questi giorni a Savona per presentare il suo libro “Troppe coincidenze” (ed. Mondadori, 2012) nel quale ricostruisce le relazioni tra la mafia, i cosiddetti poteri occulti e la politica, disegnando per gli ultimi vent’anni della storia italiana “un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato” .

Dopo la presentazione domenica alla Ubik, l’ex magistrato ieri ha invece incontrato nella Sala della Sibilla al Priamar di Savona oltre 400 studenti, ribadendo ai ragazzi intervenuti l’importanza di non vedere più la criminalità mafiosa come un problema e una realtà “estranea”, un fenomeno distante che – lo si diceva ancora sino a pochi anni fa – coinvolge solo il sud Italia.

Potere e flussi di denaro illecito: economia, criminalità mafiosa e politica spesso si intrecciano indissolubilmente, con connivenze ben presenti ormai anche nella nostra regione e provincia, nelle quali – com’è noto – sono aperte numerose indagini. «C’è un rischio concreto», ha spiegato Ayala, «per un verso il sistema bancario restringe l’accesso al credito, dall’altro c’è un sistema che ha interesse a investire molto denaro. La mafia condiziona i poteri pubblici e le economie del Nord. Al diritto si va sostituendo la logica del favore, la politica ha trovato comodo stringere accordi, soprattutto la politica locale. Si è innescato un meccanismo clientelare». «Si è creata anche al Nord una situazione simile a quella del Sud», ha ancora sottolineato l’ex magistrato: «le infiltrazioni in Comuni come Bordighera, Ventimiglia, Buccinasco, Desio sono la prova che la mafia è andata oltre l’investimento economico».