L’Orchestra Popolare con De Gregori e Sparagna chiude il festival di Loano

di Alfredo Sgarlato – Si chiude il Premio Città di Loano con l’evento più atteso, il concerto dell’Orchestra Popolare di Ambrogio Sparagna, con ospite speciale Francesco De Gregori. Ma un festival deve anche lanciare nuovi talenti, e questo è successo giovedì quando il cantautore siciliano Mario Incudine, accompagnato dal polistrumentista Antonio Vasta, ha presentato il suo nuovo disco “Italia talìa”. In questo disco Incudine vuole raccontare la parte bella della Sicilia; lo fa con ballate appassionate e brani scherzosi. Incudine ha cominciato come attore, influenzato dai cantastorie, e si prodiga anche in un monologo introduttivo a un brano dedicato alla tragedia di Marcinelle. Il pubblico e gli addetti ai lavori presenti hanno apprezzato molto i due musicisti ed è possibile che “Italia talìa” vinca molti premi.

L’evento di chiusura si intitola “Vola vola vola, canti popolari e canzoni”, è stato ideato da Ambrogio Sparagna, e prevede brani tradizionali, composizioni dello stesso Sparagna e canzoni di De Gregori scelte tra le meno note: pensate che per la prima volta il Principe canta dal vivo “Babbo in prigione”, impreziosita da una bella coda strumentale. Il concerto si apre con De Gregori, cappello da capitano in testa, che canta i più noti versi di Dante (anche “ahi serva Italia…”) a tempo di pizzica, con effetto divertente.

L’impatto dell’Orchestra è fortissimo, è giusto citare tutti i musicisti, tecnicamente bravissimi. Valentina Ferraiuolo tamburelli e voce, Lucia Cremonesi viola, Erasmo Treglia violino ghironda e ciaramella, Antonio Vasta piano, zampogna e organetto, Cristiano Califano chitarra, Raffaello Simeoni flauti mandola e voce, Diego Micheli contrabbasso e Ottavio Saviano batteria, oltre a Sparagna il pioniere della riscoperta dell’organetto e cantante. Nel corso dello spettacolo i brani d’atmosfera, tra cui alcune splendide ballate di De Gregori come “Santa Lucia” e “San Lorenzo” sono i più emozionanti, ma non mancano i momenti ritmati. Anche il timido De Gregori sembra divertirsi molto (e si diverte davvero, mi racconta un musicista).

Pubblico entusiasta, che si ferma a lungo a commentare e a congratularsi con gli organizzatori. Serata davvero bella, circa 1300 i presenti (dato non della questura ma dell’addetto agli ingressi). Una chiusura perfetta per un festival che ha regalato grandi emozioni.