di Sandra Berriolo – Quando lo dicevano i governanti vi siete spaventati e avete un po’ (poco) protestato. Ora avete capito? L’Italia è così. Senza rigore non si vince niente. Prima, quando siamo solo avvertiti che l’avversario può essere tosto, la prendiamo sottogamba. Poi combattiamo un po’, ma ci distraiamo con le donne, le macchine, i cocktail e non mettiamo a segno manco un punto sul tabellone generale.

Finalmente, quando ci viene la strizza che ci tolgano la bella vita fatta finora, tiriamo fuori le unghie e corriamo su e giù; allora siamo capaci di soffrire, sudare, lavorare anche oltre il tempo che pensavamo ci fosse dato; allora ci sacrifichiamo per la gloria di tutti e non solo nostra. E siamo orgogliosi di farlo, dopo aver passato ore a scocciarci di vivere in un Paese difficile.

Bene, ora che abbiamo visto che col rigore si può superare una fase critica, non resta che sperare in una bella “punizione” per chi ha remato contro: politici corrotti, evasori, delinquenti ma anche menefreghisti, egoisti e opportunisti di questa bella Italia.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo