LA CAREZZA DELLA SERA

di Guglielmo Olivero – “Quando tornate a casa, fate una carezza ai vostri bambini e dite che quella è la carezza del Papa” disse Giovanni XXIII   rivolto a un’Italia che stava uscendo dalle macerie della guerra e conosceva il periodo del boom economico. Altri tempi, altri momenti, altra visione del mondo. L’economia e i mercati erano importanti, erano una componente della vita, ma non la vita. Si lavorava per vivere e non si viveva per lavorare, come oggi, con la speranza di poter portare a casa uno stipendio decente, magari facendo quattro lavori in quattro posti diversi.

Oggi la vita, in quella che dovrebbe essere la sua essenza, non c’è più, e noi continuiamo a far finta di niente, a non volerci credere. Viviamo di continuo lavoro. lavoro, lavoro per far fronte agli aumenti, ai tagli, e ai vari balzelli studiati dai banchieri al potere e dai poliici che fanno le vacanze di gruppo, ovviamente in barca. Per gli altri, una percentuale che si aggira sul novanta per cento della popolazione, tutto è negato. Lavori, ti si fonde il cervello per far fronte a tutte le cose da pagare. Uomini e donne arrivano stanchi, distrutti a casa, a tarda sera. E si addormentano davanti al televisore, dove parlano di nuovi tagli e sacrifici.  Si addormentano distrutti e rassegnati senza  neppure avere il tempo di regalare una  carezza della sera ai loro bambini.

* Willypediarubrica Corsara di Guglielmo Olivero