di Mary Caridi- Inizia a delinearsi un quadro d’insieme che illumina meglio i fatti del pestaggio consumato tra Bruno Robello de Filippis e Andrew Esposito e finito nelle sale del Pronto soccorso ingauno. Le novità riguardano la fase due della vicenda, quando i due contendenti si allontanavano dal Caffè Noir per tornare nelle rispettive abitazioni. La vicenda ha del clamoroso, poiché si tratta di un risvolto delicato sia  per le modalità, che per la dinamica del pestaggio.

È certo che  le botte sono avvenute dopo, in luogo differente dal lungomare, ma è ancor più incredibile che il luogo sia la zona del  parcheggio dell’abitazione di Bruno Robello De Filippis, in via Torino. Le fonti interpellate raccontano un’altra verità, dunque. Bruno Robello stava parcheggiando l’auto sotto casa e si è trovato davanti l’auto con Esposito che questa volta non era solo, ma accompagnato dal cugino, Manuel Barbo. Cosa abbia spinto i due a farsi un giretto per un incontro ravvicinato con Robello, a questo punto non puramente casuale, pare sia il risentimento per le frasi pronunciate nel corso della rissa che hanno riguardato tutta la famiglia di Esposito e Barbo. Un conto sono le parole, altro i fatti, però. Perché è evidente che se dopo un litigio uno si trova l’altro sotto casa, non è certo per prendersi un caffè o fare la pace.

A questo punto dell’azione è scoppiata la fase che ha condotto i due dalle parole ai fatti. E il consigliere comunale Barbo non è stato capace di trattenere il cugino, cosa che avrebbe anche potuto fare già prima, impedendo che con la testa ancora calda, il cugino salisse in auto insieme a lui per andare a riprendere  le cose dove erano state interrotte. Si dice che non solo non abbia fermato il cugino Andrew, ma che sia rimasto immobile e non abbia mosso un dito per arginare la rissa.

A questo punto se la dinamica fosse realmente come pare dai racconti di altri presenti che non parlano pubblicamente, essendo ormai un fatto che verrà risolto nelle aule di giustizia, i fatti rivestono una prospettiva differente e inquietante. Passare dalle parole ai fatti, per quanto le offese possano essere state forti o ingiuriose non è atto che non lasci preoccupati. La vicenda deve essere ancor maggiormente sviscerata nei particolari, ma se le cose sono andate con questa tempistica, anche se fosse stato lui ad iniziare a offendere, o no, vedrebbe un Bruno Robello de Filippis vittima e non aggressore.