Irrealpolitik locale: la sinistra savonese e il pianto del coccodrillo

di effe – Circola oggi tra le redazioni dei giornali un comunicato stampa della segreteria provinciale savonese di un partito di “sinistra” che potrebbe essere preso come l’emblema del perfetto nonsenso (politico e non solo).

Obiettivo polemico? Forse la denuncia di azioni scorrette di associazioni o lobby economiche e/o professionali, l’inadeguatezza delle varie “dirigenze” locali a dare risposte ai problemi socioeconomici, sanitari, culturali, etc. dei cittadini e del territorio, la fiacchezza nell’utilizzare le leve istituzionali da parte di chi ha potere amministrativo e responsabilità decisionale nei comuni, in provincia, in regione o in qualche altro ente locale?

Assolutamente no: niente di tutto questo naturalmente. Come infinite volte accade, nel mirino è invece anche questa volta il ministro di turno. Piaccia o meno, che l’interlocutore scelto sia un savonese, Francesco Profumo, rimane un dettaglio ancora più marginale del fatto che nel comunicato si parli, con immancabile tono perentorio da ultimatum, di un caso riguardante le norme di reclutamento docenti sollevato… in Lombardia. Ovvio e scontato, o dovrebbe esserlo, oggi – come in tutti i casi analoghi del passato e del futuro che verrà – nessuna concreta risposta mai arriverà direttamente da un ministro ai quotidiani proclami emessi dalla segreteria provinciale savonese di un partito, qualunque esso sia.

Ma tant’è: così, da anni, si ripetono e vanno in questo senso le cose. C’è davvero ancora qualcuno che si chiede seriamente perché i partiti di sinistra in provincia di Savona a ogni tornata elettorale mostrino nei risultati delle urne un sempre più “insignificante” radicamento sul territorio?

* Note a margine di Effe: la rubrica Corsara di Fabrizio Pinna