IO E LA NONNA

di Sandra Berriolo – Mia nonna in estate faceva le marmellate, metteva le uova sotto la calce, raccoglieva mele e patate in appositi recipienti in cantina, seccava le erbe, sgusciava e seccava i fagioli. Cose che io non faccio. Quindi in caso di catastrofe io devo andare a comprare e se il supermercato non è fornito son costretta a vivere di tartine con salmone affumicato, vol-au-vent ai gamberetti del Pacifico e caviale del Volga. Mia nonna raccoglieva la legna e si scaldava solo in certi punti della casa. Io son preoccupata quando nello sgabuzzino ci son solo 17 gradi, perché magari mi si rovina la pelle degli stivali.

Mia nonna faceva le calze con i tre ferri. Io mercoledì scorso non ho potuto comprarmi una pashmina nuova perché il mercato era deserto di banchetti dei cinesi. Mia nonna faceva il vino e in cantina ne aveva una botte di quello così così e un barile di quello per la festa. Io, se c’è il blocco dei tir, son costretta a bere la birra fatta a Genova perché quella olandese non arriva. Mia nonna aveva il mulo e poteva andare da casa sua alla cascina di sua sorella, che aveva le pecore e le regalava sempre la lana e il formaggio. Io mi son comprata il Suv ma lo uso solo per portare il bambino a scuola e solo se il tempo è bello perché se è brutto ho paura che prenda freddo. Tra l’altro non so tanto guidare sulla neve, quindi non lo uso neppure per andare in montagna. La scuola guida l’ho fatta in estate, io.

Mia nonna lavorava tutto il giorno come una matta e non leggeva mai il giornale. Io so tutto su quello che succede nel mondo e alla tv seguo ogni ora le previsioni del tempo, così so se in inverno nevicherà o no.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo