di Sandra Berriolo – La Concordia non è affondata, casomai incagliata. I giornali a volte fanno più paura della realtà, oltre ad essere imprecisi con i termini. Molti giornali on line e tv riportano le dichiarazioni di passeggeri rilasciate subito dopo essere approdati a terra. È evidente che lo spavento, per non dire lo shock non ti rende oggettivo. Quindi se TU non hai ricevuto SUBITO un aiuto automaticamente NESSUN aiuto è stato fornito a NESSUNO. Premesso che è successa una tragedia e questo è innegabile e persone che dovevano essere portate a casa dopo una esperienza serena sono state invece vittima di non si sa quale leggerezza. Ma, detto questo, vi invito a far caso a quanto tempo ci vuole per uscire da una sala cinematografica in una situazione di tutta calma.

Troppo, secondo me che sono nevrotica e ansiosa. Figuratevi cosa può succedere se ti dicono che c’è un problema. Ma se ti dicono che c’è un problema poi dici che era meglio se ti rassicuravano e non ti dicevano del problema. Il nemico peggiore in certi casi è il panico e soprattutto l’egoismo. Giornali riportano, oltre a giuste lamentele, anche il comportamento di moltissimi utenti che pur di salvare la propria pelle hanno negato il posto ai bambini sulle scialuppe. Ma come? Non li guardate i film americani? In caso di disastro c’è immediatamente l’eroe (che guarda caso è lì nel bar vicino) che organizza tutto e soprattutto TUTTI gli danno retta. E tutti aiutano tutti, meno il cattivo ovviamente. Esistono infatti delle norme da rispettare anche per i passeggeri, dei luoghi in cui raccogliersi.

Leggo di tedeschi e americani che si lamentano per i soccorsi. Dicono che non c’è stata gestione dell’emergenza. Ma evacuare 4000 persone nel panico in poche ore non è semplice. I tedeschi (bontà loro) dopo aver ricevuto messaggini hanno subito mandato i loro eroi ad aiutarci, anzi a salvare i loro connazionali, degli altri non so quanto gli interessasse. I morti vanno rispettati ma le signore (e peggio ancora i signori) che si lamentano perché alle 21,30 nessuno le ha prese in braccio e portate in volo all’Hilton di Roma mi fanno pena. Dicono che erano vestite leggere e si son dovute togliere i tacchi ma dimenticano di ringraziare la popolazione del Giglio che, in una serata con previsioni del tempo da sereno fisso e calma piatta che nulla fa presagire l’arrivo di naufraghi, hanno dato quello che avevano, dalle coperte al letto per dormire. La ragazzina che nonostante la paura pensa a mettere il messaggio su Fb, così il papà lo mette su Twitter per dare l’allarme merita un premio Pulitzer. Se non era per lei le nostre capitanerie mai avrebbero saputo che stava succedendo qualcosa nel mare là di fronte?

Plauso a chi invece ha dato una mano. Il Maresciallo dei Carabinieri cone tanti altri sicuramente. E al Commissario di bordo, che è sempre una delle divise più ambite dalle signore durante le cene di gala, che ha fatto fino in fondo il suo dovere, rischiando di morire. Ma in un mondo dove l’eroe positivo è esaltato e ricordato solo se protagonista di un film a chi interessa esserlo per davvero in caso di bisogno? Si salvi chi può è la regola del cittadino di oggi.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo