La Denuncia all’Ufficio anti- discriminazioni è partita da Andora: romeni discriminati

di Sergio Bagnoli – “Hanno usato soldi pubblici per editare un libro, “Mamma vado a vivere in Italia” in cui la nostra nazionalità è rappresentata da una prostituta che di notte “ batte” i marciapiedi tra Albenga e Ceriale e di giorno riceve in appartamento i suoi clienti. Tutto questo a fronte della presentazione nell’Opera di una miriade di immigrati nel savonese di altra nazionalità, albanese, marocchina, brasiliana, peruviana e senegalese, che invece svolgono lavori generalmente considerati decorosi dalla maggioranza della gente, come quello di barista, di benzinaio, di muratore, di infermiera professionale o di medico, il più remunerativo tra quelli trattati, svolto dall’immigrato albanese. Ai rumeni invece è riservata la professione della venditrice di sesso a pagamento.

L’accostamento della prostituta alla donna rumena è purtroppo uno stereotipo largamente diffuso tra gli italiani ma che la Provincia di Savona, il suo Presidente Vaccarezza e l’Assessore ai servizi sociali Santi accondiscendessero a diffonderlo usando i soldi di tutti i savonesi, in un periodo di “ Vacche Magre” per l’Italia, non ce lo saremmo mai aspettato. Abbiamo interessato in ordine alla pubblicazione di questo sconcertante libro non solo l’Ufficio nazionale italiano contro la Discriminazione razziale a Roma, ma pure il Ministero degli Esteri romeno attraverso l’Ambasciata in Italia”: questo sostanzialmente hanno detto, protestando, molti immigrati rumeni che nel Savonese, specialmente proprio tra Ceriale ed Andora, lavorano duramente sia come operai edili che come braccianti agricoli o come, se donne, badanti o colf. Sono offese, specialmente le donne, dall’opera scritta dal dottor Daniele Sciuto, Responsabile dell’Associazione benefica “Find the cure” di Ceriale e medico dell’Asl Savonese, che pur presentando immigrati di varia provenienza mentre svolgono i loro lavori “ normali” riserva solamente alla nazionalità romena una figura da emarginata sì che tale situazione negativa risalta ancora maggiormente in mezzo a tanti esempi positivi.

Sono impauriti i rumeni dell’Ingaunia dalla prospettiva che questo libro possa circolare, ed essere letto liberamente, nelle scuole o tra la gente rafforzando quello che è un diffuso pregiudizio cioè che i romeni tra tutti gli immigrati sono i peggiori, tutti stupratori e zingari, se maschi, o prostitute, se femmine. Per difendersi hanno chiesto aiuto a Marian Mocanu, imprenditore e politico di origini romene, Presidente dell’Associazione Europei per l’Italia di Andora. Proprio da Andora è partita la lettera di denuncia indirizzata all’Ufficio Antidiscriminazioni presso la Presidenza del Consiglio a Roma. Sconcertante è comunque il fatto che non solo la Provincia, che ha sponsorizzato il libro, ma pure altri Comuni del Savonese, quali proprio Savona e Cairo Montenotte città tradizionalmente schierate a sinistra, lo abbiano supportato impiegando il proprio logo sulla locandina di presentazione come ha fatto pure il secondo sindacato italiano, la Cisl, attraverso la sua articolazione che si occupa di immigrati, l’Anolf di Savona.

A proposito però il responsabile regionale delle politiche per l’immigrazione del sindacato cattolico Remigio D’Aquaro minimizza: “Siamo solamente stati invitati, la responsabilità della pubblicazione del libro è tutta della Provincia di Savona e di Vaccarezza”. A Bucarest al Ministero degli Esteri, guidato dal Liberal- democratico Teodor Baconschi, sono furenti:” Addolora che lo Stato Italiano in senso lato, di cui la Provincia di Savona è un’articolazione istituzionale e territoriale, impieghi soldi pubblici per far rappresentare la Romania da una donna di strada in mezzo a tanti esempi edificanti di immigrati di altre nazionalità. Circa i romeni, quel libro è pieno zeppo di luoghi comuni: vi viene descritta una giovane nostra connazionale che viene mandata in Italia a prostituirsi dalla madre alcolizzata che vuole solo soldi facili per continuare a coltivare il suo vizio a la affida ad una pseudo- amica, anch’essa prostituta, di etnia, manco a dirlo, Rom. Chiederemo giustizia per questa infamia alla Commissione europea a Bruxelles”, affermano.

A difendere i romeni della Liguria tra le forze politiche rimane solamente l’Italia dei Valori che, per bocca del suo Assessore regionale Gabriele Cascino, oggi dice: “Dopo i progrom al campo nomadi, dove abitavano zingari di cittadinanza romena, di Torino a seguito della notizia falsa dello stupro da parte di due Rom in danno di una sedicenne autoctona, appare in tutta la sua evidenza come libri del tenore di “Mamma vado a vivere in Italia”, in cui tra tanti buoni esempi di immigrati integrati solo una rumena viene presentata come emarginata e vivente al limite della legalità, nascondano il pericolo di coltivare nella mente dei lettori insani tarli. I Romeni sono la nazionalità più numerosa in Italia ed in Liguria. Sono cittadini comunitari come gli italiani e votano, o possono essere eletti, alle elezioni locali comunali. Sono in maggioranza gran lavoratori e lavoratrici. Si pensi che in Italia i rumeni sono il 21% di tutti i residenti stranieri ma solamente il 18% tra i delinquenti non italiani. Spero che i miei connazionali si chiedano di quanti loro anziani genitori sarebbero lasciati soli ed incustoditi se non ci fossero le badanti rumene”. Tacciono in merito, invece, le altre forze d’opposizione in Provincia a Savona come il Pd. Forse, perché, al partito guidato da Bersani è iscritto il Sindaco del capoluogo, il rottamatore Berruti, e proprio il Comune di Savona ha prestato, per primo, il proprio logo per la presentazione di “Mamma vado a vivere in Italia.