di Alfredo Sgarlato – C’è il giornalista che scrive il libro sugli intellettuali e li accusa di conformismo (a maggior ragione se includesse sé stesso). Ci sono i giovani dei centri sociali che si autodefiniscono “non conformi” e poi si dichiarano cattolici (come il 90% degli italiani), affascinati da Berlusconi (come la maggioranza degli italiani, almeno fino all’ultimo sondaggio pre par condicio) e poi chiedono finanziamenti al sindaco (come tutte le associazione culturali). Chissà in che cosa saranno “non conformi”… Ma poi ha senso parlare di conformismo, anticonformismo, trasgressione nella società di oggi?

Il modello vincente della società contemporanea (ipermoderna secondo Lipovetsky) è quello del supermarket, dove si può trovare tutto, a prezzi ragionevoli e in confezioni molto colorate. E sappiamo che gli esseri viventi sono per natura conformisti: se si tinge una scimmia di verde gli stessi familiari non la riconoscono e la sbranano… Ogni essere vivente è dotato dei cosiddetti “neuroni specchio” la cui funzione è copiare i comportamenti altrui, senza i quali non si potrebbe imparare. La razza umana è ben più complicata di quelle animali, ha anche una componente simbolica, per cui ha bisogno di miti e riti che la tengano in vita. Nel mondo antico, in cui la ritualità faceva parte del Sacro questa comprendeva anche la trasgressione: c’erano momenti ben precisi, il carnevale nell’antica Roma, i misteri Eleusini in Grecia, in cui le regole non valevano più. Ma al di fuori di questi momenti la trasgressione era punita anche con la morte. Insomma, riprendendo lo scrittore e cantante Gianfranco Manfredi, si poteva essere trasgressivi quando la maggioranza te la faceva pagare e l’opposizione non si poteva permettere di pagarti, ricordandoci sempre che, dal Papa che fece bruciare Giordano Bruno al Papi attuale, passando per Stalin, sono quelli che si allontanano un poco dalla maggioranza ad essere bruciati, molto più dei veri oppositori.

Ma oggi? Sembra che l’unica realtà obbligatoria sia la libertà (il che è un paradosso, quindi fonte di nevrosi, come ci insegna il padre della psicoterapia sistemica Paul Watzlawick). Se poi ci inoltriamo nel “marxiano” paradiso in terra di Internet possiamo trovare spazio per qualsiasi argomento, dal negazionismo all’anarchismo passando per cospirazionisti, atei, fondamentalisti di tutti le religioni, ultras calcistici e chi più ne ha più ne metta, mille piccole tribù in guerra tra loro, ognuno convinto di portare la verità ma anche di essere l’unica trasgressione al pensiero unico dominante (ma qual è? Io una volta ne ho contati sei o sette pensieri unici e di sicuro sbaglio per difetto).

E ormai dovrebbe essere chiaro che nessun comportamento sessuale è trasgressivo ma sono tutti ampiamente ben rappresentati in natura e, a seconda dei periodi sono stati tutti più o meno tollerati o apprezzati o proibiti. Che drogarsi non è trasgressivo ma suicida e chi si è inventato l’idea che la droga è una trasgressione era sicuramente a capo di una potente gang di narcotrafficanti. Che nell’Italia repubblicana un solo uomo è stato in galera per le sue idee, ovvero il prof. Antonio Negri di Padova. Ma si sa, le bollette da pagare incombono, e allora tanto vale scrivere un bel libro di banalità che chi non ne ha mai sentito parlare scambia per anticonformiste.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato