Bilanci della Carcarese: scontro Goso-Mirri

di Alessandro Arena – I bilanci della Carcarese sono ormai un “affare di Stato” che rischia di deflagrare con pesanti conseguenze per tutti. L’ex vicepresidente Mirri, letto l’articolo di replica a Goso, è saltato sulla sedia: «Sono state dette cose non vere. Innanzitutto sulle dimissioni: quelle che ho presentato erano irrevocabili e tali sono rimaste non come fa il presidente che in passato ha presentato la lettera e poi si è fatto riconfermare dal consiglio direttivo. Lui non mi ha respinto nulla, io avevo già scritto che la decorrenza sarebbe avvenuta a fine stagione. Poi quando afferma di avermi difeso davanti ai tifosi dici una bugia, perché una persona di mia fiducia presente a quell’incontro mi ha riferito che Goso ha scaricato le colpe dei cattivi rapporti con gli ultras solamente su di me. Un presidente dovrebbe tutelare i suoi dirigenti».

Quello che a Mirri puzza più di ogni altra cosa però sono i bilanci che gli sono stati consegnati dal Comune dopo formale richiesta: «Sono perfetti nei conti, peccato che manchino in tutti i fogli il timbro del protocollo. Ogni documento che viene consegnato in Comune deve averlo, come mai questi non ce l’hanno? Errore del funzionario o sono delle copie, magari dei falsi? In ogni caso gradirei ho chiesto spiegazioni al sindaco perché qualcuno dovrà pagare per gli errori commessi».

A questo punto però Mirri precisa una cosa: «Sia chiaro, la mia non è una crociata contro la Carcarese ma da consigliere d’opposizione ho il diritto di sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini. Nella convenzione stipulata con la società calcistica, infatti, c’è scritto che il contributo del Comune deve essere utilizzato esclusivamente per la pulizia dei locali, la manutenzione ordinaria e i per pagare le bollette. Ora, considerando che gli spogliatoi hanno le piastrelle nere dallo sporco, vorrei capire questi 17.500 euro come vengono spesi, perché se sono investiti per pagare gli stipendi ai giocatori allora non mi va bene».

Un altro fatto che puzza, secondo Mirri, è il verbale di un’assemblea tenutasi il 29 ottobre scorso nella quale sarebbero stati approvati i bilanci: «Quel verbale non era tra le mie richieste ma ora che ce l’ho in mano non mi convince molto. Io non ho saltato nemmeno un’assemblea, questa presunta seduta si sarebbe svolta però di venerdì giorno nel quale io facevo le convocazioni della squadra. Sono tutte coincidenze?».