Arcani e “Tarots”: a Finalborgo i monumentali “nudi esoterici” di Alessio Delfino

di Fabrizio Pinna – Conclusa ieri a Finale Ligure la quarta edizione della Festa dell’Inquietudine, prosegue invece la suggestiva mostra fotografica “Tarots” di Alessio Delfino, inaugurata all’Oratorio de’ Disciplinanti di Finalborgo nel giorno di apertura della manifestazione. La mostra, curata dal critico Nicola Davide Angerame, presenta al pubblico nella loro grande dimensione originaria di 200 per 150 centimetri i 10 arcani della serie già realizzati dall’artista savonese, una rilettura ispirata ai Tarocchi di Marsiglia in un work in progress iniziato nel 2009 e che nei prossimi anni concluderà la sequenza completa di tutti i 22 Arcani Maggiori (questi i dieci arcani esposti: La Lune, L’Imperatrice, Le Diable, Le Soleil, L’Etoil, La Mort, La Papesse, L’Amoureux, La maison de Dieu, La Justice).

Fotografo artista dallo stile elegante (“Al di là di una originalità operativa e contenutistica, i punti di riferimento teorico e stilistico di Delfino possono rintracciarci in ‘modelli’ come Erwin Olaf o Helmut Newton, passando per David LaChapelle”), l’opera di Delfino è una sonda che, inseguendo enigmatiche tracce dell’eterno femminino, scandaglia il fondo e la vitalità di una cultura tradizionale sostanzialmente ostile alla doppia cesura storica della “rivoluzione scientifica” e del siècle des Lumières, di matrice quindi romantica e poi simbolista, certo filosoficamente opinabile nel suo rigore concettuale e plausibilità veritativa, ma in ogni caso molto feconda soprattutto artisticamente tra fine Settecento e primo Novecento, fino ai più recenti revival, per così dire, di questi ultimi decenni di paventata “crisi della ragione”.

“In un’epoca post-razionalista come quella in cui ci troviamo (in cui l’economia dipende sempre più dalla psicologia delle masse oltre che all’altrettanto irrazionale smisurata avidità di pochi potenti e dove la società dello spettacolo ha assunto toni parossistici) questo lavoro di Alessio Delfino ci ricorda che i Tarocchi sono legati indissolubilmente all’ermetismo, alla Cabala e all’esoterismo in generale ed affondano le proprie radici alle origini della nostra cultura, che sono mitologiche e simboliche, prima ancora che razionali e scientifiche”, spiega Davide Angerame.

“I Tarocchi sono uno dei simboli più popolari, anche grazie al fatto che ogni Arcano maggiore è una immagine compiuta, di questo rapporto esoterico con la comprensione dell’autentico e dell’origine. Anche nei Tarots Delfino sviluppa una propria fotografia relazionale, alimentata dal rapporto tra l’artista e la musa, che vede le donne proporsi al fotografo con il chiaro intento di interpretare la carta da loro stesse scelta”. “Delfino crea i suoi set in modo maniacale, studiando tutti i dettagli e truccando i personaggi per ore al fine di renderli statuari, attutendo l’erotismo della scena ed esaltando la personalità del personaggio protagonista della carta. Il gusto vintage gli permette di dare un’idea d’immagine ‘senza tempo’, spostata in un passato che può essere remoto ma anche recente o eternamente presente. Questo rigore ‘atemporale’ si riflette sulla pelle porcellanata del personaggio, che viene così rivestito di una maschera che, come quella del teatro greco antico, permette l’accesso alla simbologia della figura”.

Classe 1976, Alessio Delfino è un artista in crescita che sta consolidando la sua presenza a livello nazionale (sarà al padiglione Liguria della Biennale di Venezia) e internazionale: le opere della serie Tarots sono state esposte con successo a febbraio a Milano, presso la MC2 Gallery, ed ad Hong Kong alla fiera AHAF con la Kips Gallery, in marzo a New York, alla fiera Red Dot Art Fair con la Chelsea West Gallery, ad aprile a Roma, presso la Galleria Franz Paludetto, e a maggio ad Art Chicago con la Kips Gallery e a Madrid Photo con la MC2 Gallery. La mostra rimarrà visitabile a Finale Ligure Borgo sino al 3 luglio dalle 15 alle 19 (chiuso il martedì).