di Silvia Pattaro – Si è svolto ieri a partire dalle 15.30 nella loanese P.zza Rocca un incontro dal titolo “Le mafie ci riguardano”: ha partecipato all’iniziativa Claudio Fava, Coordinatore nazionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, in sostegno alla lista Sinistra Unita per Loano, con Paolo Tosi candidato sindaco. Ad aprire l’evento le parole di Tosi tese, più che alla pura propaganda di programmi per la città di Loano, alla rievocazione di tutti quei princìpi e quei valori che sono alla base del movimento politico che rappresenta, per non dimenticare ciò su cui si fonda: la resistenza, l’antifascimo, la democrazia.

A sostenere la lista di sinistra “senza dubbio quindi un personaggio di grande spessore politico e umano”, Claudio Fava, che è intervenuto con passione ed entusiasmo per raccontare la nostra realtà locale e nazionale. Fulcro del suo discorso l’importanza di una politica fondata sulla diretta partecipazione dei cittadini, sul loro impegno non solo nel presentarsi a votare il giorno delle elezioni ma continuando ad interessarsi alla vita politica delle loro realtà in ogni momento.

Il suo intervento, che ha meritato i numerosi e ripetuti applausi dei presenti (purtroppo davvero pochi), ha toccato svariati punti cardine dell’attualità, dalla corruzione che dilaga in ogni settore della politica e non solo alla presenza sempre più massiccia della mafia in svariate forme anche al Nord, dalla recente emergenza degli sbarchi di clandestini alla necessità di rendere l’acqua bene comune arginando la privatizzazione, dalla mossa chiaramente politica di inaugurare il Porto di Loano a due giorni dalle elezioni amministrative alla normativa sulla concessione dell’area demaniale ai titolari degli stabilimenti balneari per 90 anni, salvaguardando solo speculazioni e interessi economici invece di trasformare i litorali in patrimonio naturale comune e salvaguardato, dagli scandali dei vari deputati pluri-indagati ma che mantengono i propri ruoli politici all’urgenza di potersi affidare ad un’opposizione al governo forte e lontana dalle timidezze, in grado di assumere posizioni chiare e schierate e fornire quindi un’alternativa reale all’attuale sistema politico, dalla necessità di creare una società diversa e migliore, lontana dagli interessi puramente individuali ed egoistici e tesa al benessere di tutti all’importanza di una sempre maggiore partecipazione dei giovani in politica, dalla necessità di tornare ad un modo di comunicare della sinistra nelle piazze, alla gente, nelle assemblee all’urgenza di vivere in un sistema non più basato sul profitto ma sui valori umani, trasformando in meglio la società, dall’appoggio totale a tutti quei magistrati che quotidianamente svolgono uno splendido lavoro per combattere la criminalità organizzata al bisogno di ricordare tutti quei caduti sul lavoro vittime di un sistema che non regge più. Un sistema che non è però l’unico possibile, un sistema a cui trovare alternative più vivibili per tutti.

Il titolo della manifestazione è già in sé una sfida: se la politica siamo tutti noi cittadini, perché siamo noi che la classe dirigente dovrebbe rappresentare, e se la politica è mafiosa e corrotta, allora tutti noi dobbiamo sentirci accusati di essere mafiosi, senza scrupoli, senza interesse alcuno se non quello del potere fine a se stesso e della ricchezza. Da qui uno stimolo all’impegno di tutti affinché la politica rappresenti la parte sana e buona dell’Italia, rappresenti tutti quegli italiani che ancora sperano in un’Italia diversa.