Donne, lavoro e potere d’acquisto: una ricerca ne approfondisce le implicazioni

[Al. Sb.] – Uno degli elementi che ha caratterizzato la nostra società a partire dal secolo scorso è la crescente emancipazione del genere femminile; lo studio del giovane ricercatore ingauno Matteo Della Valle si propone di approfondire questo fenomeno sul piano economico, con particolare riferimento al mondo del lavoro e degli strumenti atti a favorire il potere d’acquisto: “Sono stato spinto a svolgere questa ricerca- spiega Della Valle- dal fatto che il mio dipartimento sia uno dei leader a livello italiano ed europeo su questo argomento; ho sempre avuto un grande interesse per le politiche sociali, cercando misure alternative a quelle in cui è l’offerta ad essere sovvenzionata; invece agendo sulla domanda è provato come si possano ottenere maggiori benefici a livello di efficienza”

Venendo alla ricerca “Negli ultimi decenni-prosegue il ricercatore ingauno- la società ha assistito ad un sostanziale incremento del tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro insieme allo sviluppo di politiche governative tese a facilitare la conciliazione tra lavoro ed impegni di cura familiare, soprattutto delle donne”.

“Uno degli strumenti più efficienti ed innovativi utilizzati è sicuramente il voucher, ovvero un sussidio con un limitato potere d’acquisto che consente agli individui di scegliere tra una ristretta serie di beni e servizi. In particolare, il voucher di conciliazione è uno strumento che favorisce la partecipazione femminile al mercato del lavoro dando la facoltà ai beneficiari di acquistare diverse tipologie di cura o servizi per la casa. Il suo utilizzo è importante poiché aiuta a determinare un certo livello di qualità del bene o del servizio, ad avere il controllo di bilancio e ad evitare lo spreco di risorse che tipicamente caratterizzano i programmi basati sul trasferimento di denaro. Tuttavia, anche se le stime empiriche (ed il successo di alcune esperienze internazionali) sembrano confermare la sua utilità, alcuni contributi teorici hanno criticato la sua efficacia nella risoluzione del problema di gender gap”.

“Quindi- continua Della Valle- la ricerca fornisce anzitutto alcune informazioni generali circa l’attuale situazione del mercato del lavoro femminile, sottolineando i miglioramenti degli ultimi decenni. Successivamente vengono descritte le più comuni ed importanti politiche di cura che i governi possono sviluppare, con un’attenzione particolare al voucher di conciliazione.

Quindi ho proseguito approfondendo gli aspetti teorici che giustificano l’uso del voucher di conciliazione; analizzando le differenze economiche tra trasferimenti in moneta e voucher, valutando gli aspetti positivi e negativi che la letteratura individua riguardo a quest’ultimo strumento e cercando di comprendere le implicazioni del medesimo sul mercato dei servizi di cura”.

“Dunque- termina Della Valle- la ricerca presenta gli aspetti empirici dello strumento, in particolare, si mostra l’impatto del voucher sull’offerta di lavoro femminile, sull’utilizzo dei servizi di cura ed, infine, sui prezzi, sulla qualità e sui costi totali per le finanze statali, descrivendo infine alcune esperienze di programma di voucher di conciliazione che sono state sperimentate in Francia, Belgio e Regno Unito”.