I Bersaglieri a Campochiesa per il 150esimo anniversario Unità d'Italia

Ieri, domenica 3 ottobre, nella Frazione di Campochiesa di Albenga, si sono svolte le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, iniziativa organizzata dalla Confraternita dei Disciplinanti di San Giovanni Battista, con il patrocinio di Regione Liguria e Provincia di Savona, e con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Albenga.

La cerimonia, svoltasi nella Piazza della Chiesa intitolata al Tenente Secondo Durante (morto alle fornaci di Gorizia il 7 Gennaio 1917), presso il Monumento ai Caduti, ha avuto inizio alle ore 15.00, con la conduzione del Cav. Andrea Bozza. Ospite d’eccezione, la fanfara dei bersaglieri “Medaglia d’Oro Aminto Caretto”, con sede nella Città di Melzo, diretta dal maestro Davide Botticino, così chiamata in onore del Comandante del 3o Reggimento Bersaglieri deceduto nella cosiddetta “battaglia di Natale”, nel 1942 sul fronte del Don.

Erano rappresentati il Comando Militare Esercito “Liguria”, il Comando Compagnia Carabinieri di Albenga, il Nucleo Elicotteristi, il Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Albenga, la Capitaneria di Porto di Alassio, la Polizia Municipale di Albenga. Oltre alle autorità militari, erano altresì presenti l’Assessore Regionale Angelo Berlangieri, l’Assessore Provinciale Pietro Santi, il Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, il Vice Sindaco Roberto Schneck, gli Assessori Mauro Vannucci ed Eraldo Ciangherotti, il Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Nucera, i Consiglieri Comunali Manlio Boscaglia, Roberto Tomatis, Nicola J. Podio, Enrico Bessone, Vittorio Varalli, Simona Vespo e, nella doppia veste di Consigliere Comunale e Priore della Confraternita dei Disciplinati San Giovanni Battista di Campochiesa, il “padrone di casa” Alberto Passino.

Alle ore 15.05 ha fatto il suo ingresso in marcia la Fanfara dei Bersaglieri, seguita successivamente dal Labaro del Nastro Azzurro e dai Labari delle Associazioni d’Arma, quindi dai Gonfaloni della Regione Liguria e della Provincia di Savona, che si sono inseriti nello schieramento, e dal Gonfalone della Città di Albenga, decorato di Medaglie d’Oro al Valore Militare. Alle ore 15.25, è stato eseguito l’Inno di Mameli, che ha preceduto lo spiegamento del Tricolore.

Quindi, alle ore 15.30, ha avuto inizio la Cerimonia in Onore dei Caduti. L’Assessore della Regione Liguria Angelo Berlangieri, l’Assessore della Provincia di Savona Pietro Santi, il Sindaco della Città di Albenga Rosy Guarnieri, il Comandante della Polizia Municipale di Albenga Gaetano Noè, il Presidente del Comitato di Coordinamento delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma Cav. Uff. Lorenzo Campani e il Priore della Confraternita dei Disciplinati San Giovanni Battista di Campochiesa Alberto Passino, scesi dal palco, hanno deposto una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti, successivamente accompagnati dall’esecuzione del “Riposo d’Ordinanza” da parte della Fanfara dei Bersaglieri.

Ha successivamente preso la parola Alberto Passino, Priore della Confraternita dei Disciplinati di San Giovanni Battista, che ha portato il proprio saluto ai presenti. Quindi è stata la volta del Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri. “Porto il saluto di tutta l’Amministrazione Comunale di Albenga, la quale non ha esitato un momento nel concedere la possibilità di realizzare questa manifestazione, e ha accolto con entusiasmo l’invito a partecipare”, ha dichiarato il Sindaco. “Non posso naturalmente promettere che Campochiesa possa tornare, com’era un tempo, sede comunale, ma posso di certo promettere che questa Amministrazione avrà sempre una particolare attenzione per Campochiesa. Il primo progetto che verrà riguarderà il palazzo che ospitava la sede del Comune di Campochiesa, un edificio che vogliamo riportare agli antichi splendori, dandogli una destinazione d’uso per la comunità. Ringrazio tutti i cittadini qui presenti: l’alta affluenza dimostra che queste manifestazioni sono sentite, ed è bene che Albenga continui ad ospitarle. Non bisogna mai dimenticare il passato, per poter creare un futuro migliore”.

Al termine dei discorsi, il Gonfalone della Città di Albenga, seguito dai Gonfaloni della Regione Liguria e della Provincia di Savona, quindi dal Labaro del Nastro Azzurro e dai Labari delle Associazioni d’Arma, hanno lasciato l’area della cerimonia. Una serie di marce eseguite dalla Fanfara dei Bersaglieri, molto apprezzate dal pubblico, hanno quindi sancito la fine della cerimonia.

Terminata la cerimonia, hanno preso il via i festeggiamenti, con la “castagnata” e l’apertura di diverse cantine, nell’ambito di una iniziativa eno-gastronomica finalizzata alla raccolta fondi da destinare al restauro dell’Oratorio della Natività di San Giovanni Battista in Campochiesa.

Discorso di Alberto Passino (Priore della Confraternita dei Disciplinati San Giovanni Battista di Campochiesa)

Autorità, gentili Signore, gentili Signori. In questa cornice di semplice solennità, viene ricordato il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e della sua nascita come Stato Italiano.

La storia e le gesta di chi si impegnò anche fino all’estremo sacrificio risuonano oggi nell’orgoglio con cui si annuncia al mondo che l’Italia festeggia la sua nascita da ormai ben 150 anni. In un tempo in cui la nostra penisola era suddivisa in tanti staterelli vi furono uomini che uniti da un unico ideale riuscirono nell’impresa. I primi segnali di ribellione all’oppressione straniera avvennero nell’Aprile del 1860 con l’ennesima rivolta a Palermo…subito si innescò una consapevolezza, che il momento era giunto e nei primi giorni di Maggio dello stesso anno Garibaldi partiva con le sue Camicie Rosse alle volte della Sicilia.

La regia politico-diplomatica era nelle mani di Cavour che non condivise all’inizio la campagna militare attuata da Garibaldi, ma successivamente colse l’occasione di dare vita ad uno Stato monarchico posto sotto i Savoia anche se più grande di quanto si aspettasse. La spedizione dei Mille si concluse il 26 Ottobre del 1860 a Teano, quando Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele e di fatto assicurò alla dinastia sabauda il Regno delle Due Sicilie. Il 17 Marzo il nuovo Parlamento riunito a Torino poteva ratificare l’avvenuta unificazione, attribuendo a Vittorio Emanuele II il titolo di Re d’Italia. Il processo risorgimentale e unitario non si era fermato, Roma verrà conquistata l’anno successivo dai Bersaglieri, ma per raggiungere l’unità territoriale si dovette attendere la conclusione della Prima Guerra Mondiale.

In questa stessa piazza il 16 Gennaio 1921 veniva inaugurato il Monumento ai nostri eroici Caduti, che seppero tenere alto il nome di Campochiesa ed indicarci la via dell’onore. Nel suo discorso celebrativo, l’allora Sindaco di Campochiesa Santino Durante, rivolgendosi alla popolazione, esprimeva il suo più commosso pensiero: un ‘…monito, o signori, si leva da questo marmo; esso ci rammenta ora, e sarà nei secoli testimone perenne, che i nostri fratelli spontaneamente caddero come comandò la Patria…’.

E a distanza di quasi 90 anni le sue parole risuonano più che attuali, quando esortando i presenti continuava dicendo: ‘…e stiamo certi che per quanto tristi appaiano i tempi attuali consegneranno ai venturi un’Italia migliore, un’Italia che memore del dolore che costò la sua Unità saprà essere ognor degna del sacrificio dei suoi figli’.

Ancor oggi l’Italia, o forse per meglio dire gli Italiani devono riscoprire e fare memoria dei sacrifici, anche in vite umane, che furono necessarie per costituire l’Unità nazionale. Ben vengano quindi tali iniziative anche in un piccolo paese quale può essere Campochiesa, perché è nostra convinzione che la grandezza di un popolo, o di un paese, non sta nelle sue dimensioni, bensì in ciò che la tenacia dei suoi abitanti ed i valori a cui essi si ispirano portano a concretizzare ciò che prima era solo un sogno.

Per questo motivo, ci troviamo oggi in questa piazza per ricordare che un ‘sogno’ è divenuto realtà, grazie al sacrificio di molti che credevano di poter riunire tutta la penisola sotto unica bandiera. A tale richiamo hanno risposto su nostro invito le Istituzioni, le Forze Armate e la Fanfara dei Bersaglieri ‘Medaglia d’Oro Aminto Caretto’, essa stessa esempio di memoria perchè intitolata al Comandante del 3o Reggimento Bersaglieri caduto per la Patria con i suoi uomini sul fronte del Don, in Russia, nel 1942.

Con questo spirito di rinnovato amor di patria, che trova espressione e patrocinio nel nostro Tricolore giungendo verso la conclusione di questa cerimonia, doverosamente ringraziamo le Autorità tutte, qui convenute, e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, che hanno voluto onorarci della loro presenza e ci ricordano, anche in questa occasione, i vincoli affettivi che ci uniscono.

In questa giornata di rievocazione e di memoria che accendono in noi legittimo orgoglio, il nostro deferente pensiero va a coloro che immolarono la propria vita nell’adempimento del proprio dovere, a loro il nostro omaggio grato e commosso. Nel loro supremo atto di amore per la Patria, ci hanno indicato la via de seguire, ci hanno mostrato cosa significhi dedizione senza riserva, fermezza e fiducia in un ideale, attaccamento al dovere, all’Italia.

Viva Campochiesa, viva l’Italia”.