fp – “Tutto esaurito” ieri sera ad Albenga in piazza San Michele per il concerto della Jazz Ambassadors Big Band diretta dal tenorsassofonista Leonardo Lagorio. Due ore e mezza di ottimo jazz inframmezzato da pezzi classici di Frank Sinatra, per uno speciale omaggio a The Voice.

di Alfredo Sgarlato – Bella serata di jazz ieri sera nel tepore di Piazza San Michele. Sul palco la Jazz Ambassador Big Band, formazione ponentina formata trent’anni fa dal maestro Emilio Lepre e poi diretta dall’ottimo sassofonista Leo Lagorio. Ben sei ingauni in squadra: i fratelli Nico e Gianpiero Lo Bello (reduce da molte collaborazioni illustri, Carla Bley un nome su tutti) alla tromba, i sassofonisti Roascio, De Palo ed Esposto, il sesto mi è sfuggito.

Il concerto si apre con tre brani di tre giganti non solo del jazz ma della musica in assoluto: Gershwin (che non ha bisogno di presentazioni), Jobim (per i pochi che non lo sanno l’autore di Girl from Ipanema) e Tony Scott (Anthony Sciacca) questo purtroppo poco conosciuto, eppure il suo Music for Zen meditations del ’64 è un disco fondamentale per tutta la musica seguente. La musica è ariosa e swingante.

La band riprende lo stile orchestrale in voga tra gli anni ’30 e i ’50, ma non è un’operazione nostalgia, perché i solisti sono musicisti di oggi con uno stile moderno. I classici strumentali sono alternati con canzoni dal repertorio di Frank Sinatra meno scontato e affidate alla voce di Harry Saurer che, tenendo conto del fatto che col vero Sinatra poteva competere solo Chet Baker, se la cava bene.

Ottimi i solisti tra cui, oltre al già citato Lo Bello, l’elegante sax alto Livio Zanellato, lo stesso Lagorio ai sax e flauto, il trombonista Luca Begonia. Nel finale Lagorio propone una composizione sua, risalente al periodo in cui suonava il progressive rock coi Picchio dal Pozzo, formazione genovese poco nota ma all’epoca di buon successo di critica non solo in Italia. Si tratta di Tribal Dance, un brano lungo e articolato, che consente anche al chitarrista Antonello Sbarra e al preciso batterista Piccardo, il pubblico applaude convinto. Questo brano e quello finale, un tema funky di Thad Jones (band leader molto amato in Italia negli anni ’70) mi fanno perdonare una versione un po’ da balera di Harlem Nocturne.

Il pubblico è molto soddisfatto e la band lo sente e ricambia dando il massimo. Intanto ripensavo alla prima volta che avevo visto i Jazz Ambassador ad Albenga, nel ’96, in un concerto dedicato allo swing ed al boogie e una signora accanto a me tutta presa dal ritmo, mi diceva: voi giovani non potete capire cosa significava per noi ascoltare questa musica nel ’45, quando arrivava per la prima volta…

Questa l’attuale composizione della band “imperiese”, nella quale figurano sei componenti ingauni: Leo Lagorio, Big Band Leader; Livio Zanellato, 1st Alto sax; Raffaele Esposto, 2nd Alto sax; Silvio Semeria, 1st Tenor sax; Libero Conio, 2nd Tenor sax; Massimo De Palo, 2nd Tenor sax; Marco Roascio, Baritone sax; Nico Lo Bello, 1st Trumpet; Gianni Muratorio, 2nd Trumpet; Adriana Ligato, 3rd Trumpet; Marco Ramoino, 4th Trumpet; Luca Begonia, 1st Trombone; Enrico Allavena, 2nd Trombone; Andrea Oddone, 3rd Trombone; Fabio Mora, 4th Trombone; Giovanni Piccardo, Drums; Antonello Sbarra, Guitar; Alberto Miccichè, Bass Guitar; Maurizio Lavarello, Piano.