Universi di Bottega Indaco: ad Albenga un labirinto di creatività

di Alfredo Sgarlato – Chiunque si trovi a passeggiare per Albenga in questi giorni non perda l’occasione di visitare a Palazzo Oddo la mostra collettiva dell’atelier Bottega Indaco a cura di Francesca Bogliolo. Bottega Indaco è una creazione di Claudia Giraudo, Ciro Palumbo e Akira Zakamoto, pittori, che hanno già esposto singolarmente le proprie creazioni ad Albenga.

Claudia Giraudo ci offre anche due opere nuove, due ritratti che iniziano una nuova serie in cui esplora il tema dell’equilibrio. Palumbo dipinge opere tra metafisica e mito, sulla scia di un grande autore poco noto, Alberto Savinio. Zakamoto offre quadri di grande impatto visivo ispirati dalla fantasia dei bambini e dalla loro felicità.

Accanto a loro un altro autore che Palazzo Oddo ha già presentato, il fotografo alassino Giulio Cardona, che porta un’opera nuova, “Il tropico innevato”, paesaggio trattato in modo da riprodurre la frequenza in cui vedono la farfalle. Si esprimono con la fotografia anche Guido Siviero, con tre splendidi bianco e nero berlinesi, Silvio Zangarini con suggestive immagini di notturne piazze deserte, Annalisa Prandi, con i suoi paesaggi industriali e Valter Fiorio, che ci mostra cosa si nasconde dietro un volto.

Sono invece pittori Max Gasparini, autore di una ricerca sul volto umano di grande fascino, Natalia Araujo, che affronta il tema del volo, Elvira Gatti e Silvana Gatti, anch’esse alla ricerca della metafisica, cioè del mostrare cosa c’è oltre gli oggetti e i volti; Rebecca D’Alessandro, con una serie di divertite immagini che giocano col cibo e le sue ambiguità, e infine Sabatino Cersosimo, con tre opere carnali e inquiete, dai colori accesi, che fanno pensare a Beckett, a Bacon e a Freud (sia Sigmund che Lucien).

Molto apprezzata dal pubblico l’istallazione di Dovevivonolefate, “Le Grazie, Trilogia con Galline”.Chiudono le sculture arcaicizzanti di Dadagabem e i collage polimaterici e warholiani di Simona Vanetti. Sperando di non aver dimenticato nessuno, invito a non perdervi questi giovani artisti di cui sentiremo ancora parlare.