di Alessandro Sbarile – “Mi innamorai del calcio come poi mi sarei innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente” scrive Nick Hornby all’inizio del suo romanzo “Febbre a 90′” e questo dovrebbe bastare per spiegare la scelta di iniziare il mio ultimo giorno londinese da Arsenal, quartiere dove ha base l’omonima e notissima squadra di calcio.
Una visita di questa zona non puó non cominciare da Highbury, dove fino a due anni fa sorgeva lo stadio dove i Gunners (soprannome dato ai giocatori della squadra) giocavano: oggi uno dei campi più belli al mondo è divenuto una zona residenziale, da cui la società londinese ha ricavato parte dei fondi per costruire lo stadio Emirates, ultramoderno impianto situato a pochi passi di distanza e dove oggi gioca l’Arsenal. sostanzialmente sono state abbattute le curve, il manto erboso è divenuto un piccolo parco e nelle tribune est e ovest (su cui campeggiano ancora la dicitura Highbury Stadium, a conservare la memoria del luogo) sono state ricavate delle stanze ed uffici: da un lato dispiace vedere uno degli stadi più belli del mondo divenire una zona residenziale, pare brutto fargli perdere identità e legame col passato, dall’altro ci si trova di fonte alla necessità di reperire fondi per creare un nuovo impianto e col rischio che quella zona della città rimanga abbandonata; difficile trovare un equilibrio soddisfacente.
Arsenal sembra un quartiere piuttosto popolare, potrebbe benissimo essere la location di un prossimo film di Ken Loach, invece South Kensington, altra tappa della mia giornata, direi che è esattamente l’opposto: la guida turistica di cui sono provvisto sottolinea come un tempo non godesse di grande fama e fosse piuttosto mal frequentato ma che, grazie all’esposizione mondiale del 1851, nel quartiere arrivarono nuove energie e nuova cultura. Oggi è una delle zone più snob della città, coi suoi negozi, i suoi numerosi musei, le sue ambasciate, le sue scuole private: è anche una delle zone più frequentate dagli italiani e dai francesi che si stabiliscono a Londra. Insomma: il potere dei grandi eventi.
* fratelli della costa: la rubrica Corsara di Alessandro Sbarile e Alfredo Sgarlato