di Mary Caridi -Siamo ormai all’ ultimo miglio. A breve colui che guiderà la segreteria provinciale  savonense del pd sarà scelto dagli iscritti, ma i giochi sembrerebbero fatti. Mai dire mai, però. Se  Marco Russo, uno dei nomi nuovi che si sta affacciando nel panorama delle possibili candidature accettasse di entrare in pista,  sarebbe almeno una gara vera, una competizione di idee e programmi, un processo democratico che condurrebbe il segretario del pd al suo posto di comando, legittimato anche dagli iscritti. Chissà!  Le qualità  indiscusse di Livio Di Tullio sembrano riconosciute da una larga fetta di democratici di provenienza diessina, ma anche da un Miceli, anche lui ex diesse che appartiene all’area di Franceschini. Se Livio di Tullio è come appare, abile e coraggioso, per vincere davvero dovrebbe sollecitare  lui  stesso l’eventualità coraggiosa  della discesa in campo di un secondo competitor.   Servirebbe però che  i giochi non fossero già scritti a tavolino, anche per lasciare almeno una chance di scelta agli iscritti,  che salvi l’onore di un partito che , appunto, si chiama democratico. Scelgono le elite, i papaveri della classe dirigente o qualcosa conteranno ancora i tesserati? In questo caso un nome fresco come quello di Marco Russo, gradito ai cattolici e anche  ai cosiddetti frondisti,  che altro non stanno facendo che compiere pienamente il rito della democrazia con due nomi di candidati in campo che non diano la sensazione di una prova finta, sarebbe un’ autorevole candidato alla pari di Di Tullio, pur se non favorito dall’interno. Certo è anche possibile,  come  per la scalata alle candidature per le regionali che a qualcuno venga in mente di candidare un nome debole o con pochi appoggi per far finta che rito ci sia … Potrebbe anche accadere che mettano in pista una donna Monica Giuliano è il nome che circola,con molta insistenza,  ma sarebbe  solo una gara di testimonianza che avvallerebbe  la gara vincente di Di Tullio. Ne abbiamo parlato con un dirigente albenganese del partito democratico,Mariangelo Vio, consigliere comunale ad Albenga.

D: Parliamo di segreteria provinciale del pd. Cosa trova nel candidato Di Tullio, visto che lo appoggia pubblicamente, che possa dare un rilancio al pd?

R: Noi,  come Partito Democratico di Albenga,  abbiamo fatto una valutazione di questa natura: cioè che il Pd ha la possibilità,  in provincia di Savona,  di tornare ad essere partito di governo in molti enti locali e in particolare nella istituzione provincia di Savona, se trova le condizioni e il progetto,  per entrare in sinergia con questa area della provincia,  che è appunto il ponente.

Una realtà, dove dal punto di vista economico e sociale, il Pd ha sempre fatto fatica come dimostrano i risultati delle provinciali e delle regionali. Avevamo privilegiato una candidatura tutta ponentina, nell’albenganese  Franco Vazio, ma abbiamo registrato che non ci sono le condizioni per questa scelta. Nella candidatura di Di Tullio abbiamo trovato alcune garanzie rispetto alla prospettiva di lavoro che il pd si vuole dare,  proprio in direzione di questa area del ponente.

D: Rispetto al congresso  nazionale del pd vedo un’alleanza  di voi bersaniani con Miceli  che  insieme voi sta con Di Tullio, ma  non vedo Tabbò.

R: Credo che Tabbò abbia fatto una scelta  sua personale  che è quella in questo momento di dedicarsi principalmente  al  lavoro in Consiglio Comunale ad Albenga. Abbiamo motivati elementi che ci portano a dire che questa maggioranza se incalzata non sia in grado di governare la città di Albenga. È necessario fare tutto il lavoro possibile perché si vada quanto prima  di nuovo alle urne. Per qunto concerne Miceli, credo che le alleanze cambino sulla base dei progetti politici.  Il pd, nei precedenti appuntamenti congressuali,  si era divisa su tre scelte di livello nazionale che ponevano la questione su che tipo di partito si voleva  costruire a livello nazionale. Era un confronto utile e votato alla discussione rispetto alla tipologia del partito. Se a livello locale si trovano delle convergenze sui progetti non esistono steccati rigidi per cui una mozione non possa confluire su un candidato,  espresso da un’ altra mozione,  ammesso che le mozioni abbiano ancora motivo di esistere in questo quadro.

D: Tesseramenti  al pd chiusi?

R: Si. Il regolamento prevede che i tesseramenti siano chiusi  nella data dell’11 giugno, dunque chi ha titolo per votare deve essere isciritto a quella data.