di Mary Caridi – Era il 19 agosto del 2006, l’ex Sindaco Tabbò si recava in trasferta a Villalba e  presentava nella sala consigliare del comune di Villalba il  libro “Terra e guerra” di Arcangelo Scarlata, immigrato villalbese ad Albenga all’inizio degli anni cinquanta e primo consigliere comunale di origini meridionali nella città delle torri. Ecco come veniva descritto l’avvenimento in quei giorni. Rosy Guarnieri, allora consigliere comunale albenganese nativa di Villalba, sottolineava: “Questo libro è un punto d’arrivo importante del percorso che ci eravamo prefissati con Nino Messina. Dobbiamo capire che un uomo senza radici non è nessuno. Per questo è bello essere qui davanti a voi per parlare del libro di Arcangelo Scarlata. Gli immigrati hanno trovato un lavoro massacrante a grigliare la sabbia nel fiume. Siamo qui a omaggiare un nostro illustre compaesano albenganese e villalbese”. Antonino Messina  ricordando   la propria esperienza personale affermava: “Sono arrivato ad Albenga nel 1954. Era una vita dura. Siamo partiti da qui a Villalba che eravamo meno di zero. Ad Albenga non trovavamo da dormire e ci diedero un magazzino da dividere in cinque. Tutti i giorni andavo a lavorare su una bicicletta senza sella da Albenga a Savona. Lavoravo dieci ore al giorno sotto ditta e poi andavo a caricare i camion di frutta per Milano e Torino. Si pensava solo a mettere da parte per comprare casa e adesso ad Albenga non c’è villalbese che non abbia casa”.

In   chiusura l’ex  sindaco di Albenga Antonello Tabbò pronunciava frasi distensive e di riconoscimento, quasi profetiche, alla luce degli avvenimenti odierni: “La città di Albenga ringrazia Villalba. Io qui a Villalba mi sento di casa. Domani incontrerò la comunità di Mussomeli. Si è superata la divisione tra albenganesi e villalbesi. Albenga ha bisogno di gente seria e che lavora, e i villalbesi sono gente seria e che lavora. La festa di Santa Lucia è una festa di tutta Albenga. Il libro di Scarlata ci ricorda che la storia siamo noi. Un ruolo fondamentale nella convergenza di valori tra albenganesi e villalbesi è stato giocato dalle donne. I villalbesi tornano al loro paese senza rimpianti e in questi casi mi piace ricordare una frase che mi ripeteva sempre mio padre: un uomo non è vecchio finché i rimpianti non sostituiscono i sogni. Viva Villalba. Viva Albenga”, concludeva Tabbò senza aver alcun sentore o presentimento che in quell’istante stava compiendo il suo primo passaggio di consegne all’illustre concittadina Guarnieri, futuro Sindaco di Albenga.  Villalba ha dato i natali al primo Sindaco donna villalbese, Rosy Guarnieri, che è diventato Sindaco di Albenga. Ora Villalba riconosca il ruolo della nostra città  intitolando una via ad Albenga, poichè se questo è potuto accadere,  è grazie all’intelligenza e alla civilità di una città che ha saputo integrare, accogliere, premiare il merito.

* Il Sindaco Guarnieri interpellata da Albengacorsara sulla vicenda,  ha confermato la volontà di intitolare una piazza di Albenga a Villalba. In seguito oltre ad una via dedicata ad Angioletto Viveri, è nelle sue intenzioni dedicare  una via o un edificio alla città di  Mussomeli che con la sua nutrita comunità è presente in Albenga. Resta il fatto che forse per accontentare tutti sarebbe stata più semplice una Via Sicilia.  I calabresi nel frattempo si organizzano…