Siglata deroga che consentirà in Liguria la tradizionale pesca bianchetti e novellame

Proseguirà, in Liguria, la pesca dei bianchetti, rossetti e cicciarelli, messa nei mesi scorsi in forse dai nuovi regolamenti europei. È stata infatti firmata dal Ministero della Pesca, la deroga. “A seguito- si legge in una nota del direttore generale del ministero delle Politiche Agricole, alimentari e Forestali Francesco Saverio Abate inviata alla Direzione Marittima di Genova- delle richieste di chiarimento prevenute a questa direzione generale, nelle more della definizione di un apposito e complessivo decreto direttoriale sulle deroghe in oggetto (Regolamento (CE) n.1967/2006 del Consiglio riguardante le misure tecniche e di gestione per la pesca nel Mar Mediterraneo. Deroghe alla distanza minima dalla costa per l’uso delle reti trainate (art.13, paragrafi 2 e 11), si comunica che l’uso delle reti da traino è consentito negli specchi acquei antistanti la Liguria ricompresi nella fascia tra 0,7 e le 1,5 miglia nautiche dalla linea di costa, a condizione che la profondità del fondale non sia inferiore all’isobata dei 50 metri.

Oggi scadeva il termine per consentire la concessione della deroga ai pescatori Liguri per la pesca allo strascico ad una distanza inferiore a quella prevista. Deroga sostenuta dalla Regione Liguria.

La Commissione europea aveva confermato nei giorni scorsi che in Liguria sussistono le condizioni previste dal regolamento Mediterraneo per consentire alle imbarcazioni a strascico liguri di pescare ad una distanza dalla costa inferiore a quella prevista a livello comunitario.

“Le motivazioni che hanno convinto la Commissione a concedere la deroga derivano soprattutto dalla conformazione particolare del nostro mare – spiega l’assessore all’Agricoltura e Pesca Giovanni Barbagallo – caratterizzato da una piattaforma costiera molto limitata e fondali molto profondi; di conseguenza, le zone di pesca con reti da traino sono già molto ridotte. Deroga, importante sottolinearlo non concessa ad altre Regioni Italiane, che non hanno le stesse caratteristiche marine“. “Quindi, se fosse applicato il regolamento in queste condizioni la flottiglia ligure avrebbe perso un ulteriore 30% delle aree strascicabili, con un impatto economico e sociale molto grave. Di questo l’Unione Europea si è resa conto e ha accettato le nostre richieste”.

“Per tutta la giornata – continua Barbagallo – sono stato in contatto con il Ministero attraverso la Direzione generale Pesca e acquacoltura per avere la comunicazione della firma della deroga che spettava al dicastero romano dopo il parere positivo della UE.

Ero preoccupato anche perché altre Regioni italiane non avevano visto riconosciuto dalla Comunità Europea il diritto a tale deroga. Solo nel tardo pomeriggio è arrivato il fonogramma del Ministero, e questa la considero una vittoria della Regione, dei pescatori Liguri, delle organizzazioni professionali del settore e anche di chi consuma il nostro prelibato pesce”.

“Aspettavamo questa risposta da Bruxelles da quasi un anno – spiega Augusto Comes rappresentante regionale di Federcoopesca, insiema a Gianluigi Granero responsabile regionale di Lega Pesca, e Daniela Borriello di AGCI Agritral Liguria – A luglio del 2009 infatti abbiamo inviato la richiesta di deroga per la flotta ligure. E se non l’avessimo ottenuta, da oggi ci saremmo trovati di fronte ad una situazione a dir poco critica. La nostra flottiglia a strascico rappresenta il 2% scarso delle barche a traino nazionali, il prodotto di pesca al contrario è molto pregiato, proprio perché deriva da una pesca di per sé più selettiva rispetto alle realtà Atlantiche”.