Ddl Lavoro: Cisl “maggiori tutele e diritti” ma per la Cgil rimane “incostituzionale”

di Fabrizio Pinna – Nei giorni di vigilia del Primo Maggio, sindacati divisi sulle “strategie” di difesa del mondo del lavoro. A Montecitorio, con 259 voti favorevoli, 214 contrari e 35 astenuti, la Camera ha dato ieri il via libero al cosiddetto DDL Lavoro che il 31 marzo scorso era stato rinviato al Parlamento per un secondo esame dal Presidente della Repubblica Napolitano. La norma dovrà ora passare in seconda lettura al Senato e continua a sollevare molti dubbi, con in prima linea i pesanti giudizi negativi della CGIL che da oltre due anni si oppone al suo impianto e che in questi giorni si è mobilitata in numerose manifestazioni di “pressing” un po’ in tutt’Italia e giovedì davanti a Montecitorio, perché la reputa una proposta di legge “sbagliata e incostituzionale”. Tra i punti più controversi, anche la questione dell’arbitrato, sulla quale – com’è noto – il Governo è andato in minoranza per un emendamento presentato dal Pd.

Nette le parole del Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani, secondo il quale i diritti di chi lavora non possono essere rimessi in discussione. “Lo Statuto dei lavoratori è figlio di valori della Costituzione: se si attacca lo Statuto si attaccano i fondamenti della Carta, non solo l’articolo uno, ma anche il passaggio dove si dice che non si può mettere sullo stesso piano chi lavora e chi assume. Mettere sullo stesso piano chi non è uguale – ha ribadito Epifani – è il fondamento degli attacchi alla condizione di chi lavora”.

Di tutt’altra opinione rimane la Cisl, dalla quale arrivano commenti positivi per l’approvazione alla Camera dei Deputati del disegno di legge collegato sul lavoro anche dagli esponenti sindacali di categoria. “Il nuovo testo approvato dalla Camera recepisce le indicazioni dell’avviso comune sottoscritto dalle parti sociali ed in particolare della Cisl”, ha dichiarato Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat, la federazione nazionale del commercio, del turismo e dei servizi della Cisl. “Ora le norme contrattuali sul tema della conciliazione e dell’arbitrato, già sviluppate da tempo nei contratti nazionali e territoriali del terziario, turismo e servizi, potranno essere rivalutate sulla base delle modifiche intervenute”. “Anche in questo caso – ha concluso Raineri – il merito del sindacato e della Cisl è stato quello di partecipare in prima linea ad una rivisitazione delle norme per accrescere le tutele ed i diritti dei lavoratori, troppo spesso negati anche nei diversi comparti del terziario, turismo e servizi ”. I maggiori sindacati, insomma, su questo rimangono su fronti molto distanti e disuniti.