Loano: commedia di Eduardo De Filippo e Armando Curcio chiude la stagione teatrale

La stagione teatrale loanese si chiuderà, Lunedì 22 marzo, con lo spettacolo “La fortuna con l’effe maiuscola”, una commedia in due parti di Eduardo De Filippo e Armando Curcio, inserita nel cartellone 2010, promosso dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, nell’ambito del circuito La Riviera dei Teatri – Provincia di Savona e della stagione dei Teatri del Ponente Ligure.

Un grande interprete del Teatro napoletano, Luigi De Filippo (nella foto), ripropone questa divertente commedia, che nel 1942 fu uno dei più clamorosi successi del Teatro Umoristico dei celebri fratelli De Filippo. Un trionfo personale di Eduardo e Peppino che ne furono i primi ed irripetibili interpreti. Ispirandosi alla lezione di un passato glorioso, oggi, con l’interpretazione e la regia di Luigi De Filippo, lo spettacolo torna a risplendere di luce nuova.

La commedia è ambientata nella Napoli post-bellica e racconta la miseria e l’arte di arrangiarsi, attraverso uno spaccato di vita familiare intriso di sberleffi, risate ed equivoci. Il testo condensa tutti gli elementi tradizionali della farsa di Eduardo sempre attento ad evidenziare la condizione del bisogno (materiale e morale) e di ingiustizia familiare, sociale o, addirittura, esistenziale dell’uomo.

La fortuna con “la effe maiuscola” è quella inattesa che capita al protagonista della commedia, un pover’uomo perseguitato da un destino avverso e beffardo, che vede all’improvviso illuminare la sua vita misera dall’arrivo di un’eredità che gli giunge da parte di un parente emigrato in America.

Eredità che però ha la condizione di spettare per intero al poveretto solo se lui non avrà figli. Se il figlio c’è, tutta la ricca eredità andrà a lui. Il pover’uomo, che dell’eredità tutto ignorava, un figlio ce l’ha. Lo ha appena riconosciuto, costretto dalla miseria, in cambio di un modesto compenso che lo avrebbe aiutato a liberarsi dai debiti. E così, da questo impedimento, nascono gli equivoci e le disavventure tragicomiche della commedia, metafora di una società che si trasforma.

“Questa commedia” dice Luigi De Filippo “io l’ho vista nascere. Mio padre Peppino e mio zio Eduardo la recitarono per la prima volta al Teatro Quirino di Roma nel 1942 e fu un autentico trionfo.

Avevo 12 anni e mi aggiravo fra le quinte e gli scenari in palcoscenico  come affascinato ed incantato dalla magia della finzione scenica. Ero allora piuttosto chiuso di carattere e timido. Mio padre quindi per aiutarmi a guarire e a superare questa mia timidezza, mi disse: ‘Se questa sera entri in scena con gli altri attori, ti regalo cinque lire!’ Considerate che le cinque lire di allora erano una discreta cifra per un ragazzo. Io ci pensai su e poi decisi di accettare. E così, quella sera, entrai in scena con gli altri attori. Fu il mio debutto in Teatro. Mio padre, soddisfatto, mantenne la promessa e mi pagò le cinque lire! Oggi, dopo tanti anni, sono felice ed orgoglioso della mia carriera e di poter essere protagonista di quella stessa commedia. E inoltre, oggi, mi pagano  molto più di cinque lire!”

Luigi De Filippo ripropone la commedia al pubblico d’oggi in una sua personale, divertente ed umanissima interpretazione che mette in risalto una delle caratteristiche più preziose del Teatro dei De Filippo: l’umorismo. Umorismo che rappresenta la parte agra, la parte amara della comicità. Comicità tutta napoletana che diverte ed appassiona attraverso un Teatro sempre attuale che, sorridendo, ci racconta la fatica di vivere.

“Un giorno,” aggiunge Luigi De Filippo “mentre mio padre recitava ‘La fortuna con l’effe maiuscola’, incantato e affascinato com’ero dal mondo del Teatro gli domandai: ‘Ma secondo te cos’è il Teatro?’ E lui mi rispose ‘Il Teatro è il racconto della lotta quotidiana che fa l’uomo per dare un senso alla propria esistenza’. È una definizione che ho sentito ripetere spesso in famiglia. L’amore, la gelosia, l’invidia, la voglia di potere. Tutti i sentimenti che sono nel nostro cuore, noi De Filippo li abbiamo portati sulla scena con ironia e riflessione. E ne abbiamo fatto Teatro. Il nostro Teatro.”

Lo spettacolo in scena nel Cinema Teatro Loanese, prenderà il via alle ore 21,00. Sarà attivato anche per questo spettacolo il servizio gratuito “A teatro in bus a Loano” per tutti coloro che sono in possesso di abbonamento o biglietto della stagione La Riviera dei Teatri – Provincia di Savona e che hanno difficoltà a muoversi con propri automezzi.