L’on. Donadi (IdV) ad Albenga: “contro i fallimenti del Governo decisivo voto amministrativo”

di Alessandro Sbarile – Oggi pomeriggio all’Auditorium San Carlo di Albenga il capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori Massimo Donadi è intervenuto in appoggio alle candidature dei consiglieri Idv in Comune ed in Regione. Sul palco, oltre al deputato veneto, anche il segretario provinciale dei dipietristi Rosario Tuvè, i candidati IdV in Regione Piergiorgio Giraldi e Nadia Nari, il Sindaco Antonello Tabbò – a fare gli ‘onori di casa’ – e Gianfranco Barbieri, candidato consigliere comunale Idv.

“Credo – afferma Donadi – che vi sia la percezione in molti di attraversare un momento non facile della vita civile, sociale ed economica. In questo momento si deve rifuggire la tentazione di trasformare queste elezioni in qualcosa di diverso, perché tanti sono i temi di criticità della politica nazionale e verrebbe da mettere in secondo piano la partita delle regionali. Ritengo invece che proprio questa situazione nazionale debba portare a dare peso e a far scegliere con attenzione i candidati delle prossime elezioni amministrative”.

“Il paese attraversa una fase difficile; fra metà 2008 e ed il 2009 il nostro paese ha perso oltre il 5% del Pil, ovvero quanto messo insieme nei dieci anni precedenti. Se anche la crisi dovesse finire qui – e non è finita qui – ci vorrebbero altri dieci anni per tornare a livello di due anni fa e questo dà idea di epocalità della cosa. Inoltre in un anno e mezzo abbiamo perso 600.000 posti di lavoro, con una disoccupazione destinata a salire oltre le due cifre”. “Non è disfattismo – ha proseguito il capogruppo IdV- capire le cose è l’unico strumento per mettere in piedi assieme le soluzioni è un volano che non si è ancora fermato, bruciando decenni di investimenti di imprenditori e lavoratori per creare sistema economico forte; è una situazione da cui non siamo ancora usciti”.

“Di fronte a tutto questo, al potere d’acquisto delle famiglie taglieggiato, ad una situazione molto pesante, – analoga a quella di altri paesi che però non sono stati fermi, hanno impiegato in misure per la crisi qualcosa come il 5-10% ricchezza prodotta in un anno e mezzo per cercare contrastare crisi, in Italia solo lo 0.14 – non abbiamo fatto niente”. “La risposta di questo Governo è stata inizialmente che la crisi era un problema psicologico, ora si dice che in effetti la crisi c’è stata ma è passata; in questo momento il voto amministrativo è importante proprio perché il governo ha dimostrato di non essere in grado di affrontare i problemi concreti. Da un anno e mezzo in Parlamento siamo inchiodati a parlare dei problemi di Berlusconi; poi dicono che noi siamo fissati, mentre ne faremmo a meno: per un anno e mezzo in Parlamento si è parlato solo di sciocchezze, è stato umiliante, questa situazione è allucinante”.

Sullo scenario politico attuale nette le parole di Donadi: “Berlusconi ha adottato la tecnica per cui quando il bilancio governo è una Caporetto totale (perché l’ economia è ai minimi storici, e la macchina dello stato e della coalizione inizia a scricchiolare e l’immagine di governo e maggioranza esce in frantumi) il Presidente del Consiglio ha usato la tecnica del ‘mago do nascimiento’, per cui quando non è più in grado di la reggere campagna elettorale prende la realtà, la mette da parte ed usa una narrazione fantastica: viene fuori il complotto dei magistrati e delle opposizioni, che abbasserà le tasse, si sostituisce la verità con un racconto. Quando controlli l’informazione radiotelevisiva sei tranquillo. L’Italia è un paese in una situazione surreale in cui è impossibile parlare di politica in televisione sotto elezioni. Ma la verità è una tragedia: la coalizione sta in piedi per miracolo, vengono chiusi i talk show, i tg dsono blindati, l’informazione che passa è il ‘gioco di do nascimento’”.

“La speranza sta in queta situazione interna del centrodestra (dal caos liste al Presidente Fini) che dà idea di una coalizione agli ultimi momenti, con un uomo solo al comando, la cui epopea è vicina alla fine; ma in questa situazione la fase finale è la più pericolosa, perché avverte che il suo mondo si disgrega e si gioca tutto. È un gruppo di persone disposto a tutto e lo stanno dimostrando anche con il decreto salvaliste, che è fuorilegge. Siamo oltre a tutto, siamo alla presa in giro delle istituzioni.”

“In questo contesto – ha quindi aggiunto Donadi – diventa decisivo il livello di governo amministrativo perché dal Governo non potete aspettarvi niente per le imprese, per i lavoratori e le famiglie, ma solo altre leggi ad personam e condoni. Se oggi in Italia esiste una rete diffusa sul sociale, sull’assistenza, scuola e asili è perché ci sono amministratori competenti e motivati che fanno del servizio al cittadino il fiore all’occhiello in condizioni fragili, dal momento che il Governo sta risanando scaricando i costi proprio sulle amministrazioni locali ridotte allo sfinimento”.

“Ma ci sono sindaci – come Tabbò qui ad Albenga – che hanno puntato sulla qualità dei servizi e dobbiamo allora difendere questo livello. L’alternativa è avere un sindaco che usa le stesse tecniche di comunicazione di Berlusconi. Cosa hanno fatto sull’immigrazione? La Lega cosa ha fatto? Quanti hanno la percezione di un miglioramento della sicurezza per le ronde? Non ne è stata fatta una e negli ultimi anni in Parlamento, quando non si è parlato di leggi ad personam, si è parlato di ronde, che però non si sono fatte perché la Lega le voleva armate e quando si sono resi conto che non si potevano fare si sono accontentati delle ronde disarmate, che tuttavia non gli servivano: e dunque non si sono fatte”.

“Il secondo provvedimento che hanno preso era il reato di clandestinità, di cui il Presidente dei giudici di pace ha dichiarato che questo reato di fatto cercano di non applicarlo perché per espellere qualcuno con questo reato se va bene servono 10 anni. Alla fine hanno due facce ma stessa la filosofia di ingannare gli italiani: giocando con le paure ma senza misure concrete”.

“Credo – ha concluso Donadi- che di fronte alla politica delle frottole che cerca solo di ingannare gli elettori e di far leva su paure ed incertezze, noi dobbiamo scegliere l’esperienza, la buona amministrazione di chi ha dimostrato che dalla parte dei cittadini ci si sta non con proclami ma con la buona amministrazione. Un voto all’Idv è un voto che dà garanzia di qualità di chi crede si sia persa nobiltà della politica, che deve essere la cinghia di trasmissione fra la società civile e la politica. Mettiamo al primo posto la questione dell’etica in politica un voto all’Idv è per il cambiamento, per una democrazia più forte e trasparente”.