Regionali Liguria, Scandroglio (Pdl): qualche riflessione e qualche domanda all'Udc

di Michele Scandroglio – Le recenti dichiarazioni del segretario regionale Udc e le proposte programmatiche fatte proprie dallo stesso partito, meritano una riflessione. Non solo per la portata degli impegni avanzati da Rosario Monteleone. I temi toccati sono importanti perché toccano la sfera dei valori e proposte che sono largamente condivise dal Pdl, dai suoi alleati e soprattutto dal candidato presidente alla Regione. Buoni scuola, sostegno della famiglia intesa secondo lo spirito cristiano di unione tra un uomo e una donna, meritocrazia, grandi opere, una sanità efficiente.

Il programma appena presentato dall’Udc e dal suo segretario regionale, sono in gran parte una riproposizione quasi perfetta di quel programma che era stato stilato prima delle elezioni regionali del 2000: quel programma era stato il riferimento concreto a cui si era ispirata l’azione di governo di Sandro Biasotti tra il 2000 e il 2005. In quest’ottica non può che fare piacere riscoprire le stesse affinità che tra il 2000 e il 2005 hanno permesso al presidente Biasotti di governare bene con l’Udc. Oggi il partito di Monteleone ha deciso di scegliere come compagni di percorso i comunisti, gli abortisti, gli integralisti verdi, il partito del no. E’ una scelta che consideriamo sbagliata; ma soprattutto incoerente. Una scelta che è stata calata dall’alto, presa a Roma dal segretario Pieferdinando Casini, senza alcuna attenzione per il territorio e per la coerenza.

Ci chiediamo cosa penserà il comunista Giacomo Conti sul tema dell’aiuto alle scuole cattoliche. O come reagiranno Marco Nesci e Tirreno Bianchi di fronte alle norme sulla vita intesa secondo i valori cristiani? Quale sarà l’appoggio che Cristina Morelli potrà dare a un nuovo piano casa o alla semplice costruzione di un campo golf? Come farà Monteleone a discutere con i marxisti e gli abortisti della sua coalizione di aiuto alle famiglie formate da marito e moglie? Come sarà possibile far avanzare i cantieri della gronda, del terzo valico, del tunnel Fontanabuona e della altre grandi opere, dovendo sottostare ai diktat degli integralisti dell’ambiente? Cosa diranno i Rifondatori Comunisti, la sinistra estrema, dell’idea dell’Udc di aprire la sanità alle convenzioni con i privati? Insomma, Monteleone e l’Udc non potranno governare il cambiamento di cui la Liguria ha bisogno. A confermarlo è stato lo stesso Umberto Calcagno, già segretario provinciale genovese Udc, candidato Udc per le prossime regionali, che ha ribadito di preferire Biasotti come presidente della Regione.

* Michele Scandroglio – Coordinarore Pdl della Liguria