Passo avanti importante nella battaglia dei lavoratori marittimi esposti all’amianto per vedere riconosciuti – al pari di altre categorie – i diritti pensionistici legati ai danni prodotti dai tanti anni di lavoro in luoghi insalubri.

La conferenza delle Regioni, riunita ieri a Roma, ha infatti approvato all’unanimità un emendamento proposto dalla Liguria – era presente l’assessore alla salute Montaldo, e l’iniziativa è stata istruita anche dall’assessore al lavoro Vesco e dal presidente Burlando – che riguarda la modifica del decreto ministeriale (DM) 16179, in modo che non sia più obbligatorio da parte di chi fa domanda per ottenere i benefici di legge la presentazione di un “curriculum” che per i lavoratori del mare è un documento pressoché improducibile.

La soluzione indicata è quella di sostituire il curriculum con un estratto matricolare rilasciato dalle Capitanerie di Porto. Era stata una lettera del presidente della Liguria Burlando a Vasco Errani, presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, a segnalare il problema alla fine dell’anno scorso, chiedendo un intervento da parte di tutte le Regioni.

Ieri la proposta è stata approvata, e il presidente Errani ha informato con una sua lettera il ministro competente Sacconi. Si attende ora una risposta dal governo: Burlando aveva nei giorni scorsi sottolineato anche al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta l’urgenza di un intervento, per sanare una situazione che si trascina ingiustamente da molti anni, e che produce anche una comprensibile tensione sociale.