di Marco Melgrati – Scenari apocalittici sono stati descritti dal Politicburo del P.D., riunito in forma plenaria ad Alassio. Ancora una volta la cultura della diffamazione e della falsità prevale sui fatti. Quando il depuratore consortile di Villanova non era nemmeno nelle idee degli attori del P.D., il piano di depurazione regionale, approvato da una giunta Regionale di Sinistra prevedeva il Depuratore di Alassio a S. Anna; tanto è vero che il tubo collettore che sversa a mare i liquami di tutta la città arriva proprio in quel punto, dove sorgerà il depuratore di Alassio.
Il Projet Financing promosso dal Comune di Alassio per il depuratore ormai è storia, una storia lunga e sofferta, con la adesione prima e l’abbandono poi di Laigueglia, sotto la spinta di una giunta di sinistra. Finalmente la gara, e l’apertura delle buste; è ovvio che il Comune si è riservato di controllare parametri e conto economico, prima di fare l’aggiudicazione provvisoria, come è altrettanto ovvio che la soc. Severn Trent si è tutelata con un ricorso al Tar nell’attesa della definizione della vertenza con il Comune, ricorso che sarà abbandonato non appena assegnato l’incarico di realizzare il depuratore.
Quello che l’Amministrazione di Alassio sta verificando è la stessa cosa che la Provincia di Savona, prima di erogare il finanziamento europeo al depuratore consortile di Albenga, vuole avere chiaro, e cioè quanto costerà ai cittadini la tariffa di depurazione.
Oggi sappiamo con certezza che, con un contributo una tantum del Comune di Alassio, la tariffa sarà di 0,82 centesimi di euro al metro cubo, e che la concessione dovrà durare 40 anni invece che i previsti 30. Cifra inferiore a quanto prevista (si fa per dire) nell’appalto di Villanova (circa 0,90 euro). E’ di ieri l’articolo sui media locali del Presidente del consorzio del Depuratore di Borghetto che spiega perché, nei prossimi due anni, la tariffa dovrà essere portata a 0,80 euro. Ne consegue che siamo allineati con le tariffe di ambito, quindi l’opera si farà e fra tre anni sarà terminata e operativa.
Non credo ci sia contrapposizione tra due ipotesi di depurazione, quella di Alassio e quella di Villanova, e meno che meno tra Me e il presidente di quel consorzio; c’è dialettica, come in democrazia…noi non prendiamo ordini dal Comitato Centrale, come Ruggeri, Lunardon e Compagni, e men che meno cerchiamo di favorire cordate di Cooperative o municipalizzate, specialmente se Rosse, alla ricerca del predominio dell’Ato savonese. E bene fa la Provincia di Savona a controllare i conti di un depuratore che ha come capofila il comune di Albenga, al soldo dei compagni, per ora.
Invece di agitare bandiere blu a sproposito, si chiedano e ci dicano dove sono finiti i 9.600.000 di euro previsti nell’accordo stato-regione, non inventati ma certificati e documentati, fatti sparire dal Governo Prodi e dall’amministrazione regionale di Sinistra con la connivenza della Provincia di Savona, in allora appannaggio della sinistra.
Ad Alassio il depuratore si farà, e al più presto, e sappiamo anche noi quanto sia importante per l’economia turistica della nostra città, e non prendiamo lezioni da chi ha gestito una città, Savona, che ancora oggi non riesce a far aprire i negozi alla domenica per accogliere i croceristi della Costa. Questi soloni della sinistra che non sanno nemmeno leggere in italiano una legge fatta da loro, la legge detta Piano Casa, e smentiti dai funzionari (peraltro bolscevichi come loro, ma corretti e capaci) si inventano interpretazioni che possono essere solo di spettanza del Consiglio Regionale e non del Presidente del consiglio, il sig. Ronzitti.
Nemmeno sul Grand Hotel accettiamo lezioni dalla sinistra, che quando governava Alassio ne ha fatto un ricettacolo di topi e scarafaggi, ricoperto da erbe infestanti e rampicanti e dimora di extracomunitari abusivi e drogati.
* Marco Melgrati – Sindaco di Alassio