Nuova Legge sull’agricoltura biologica ligure: la soddisfazione dell'assessore Cassini

È stata approvata lunedì 21 dicembre dal Consiglio Regionale della Liguria, la nuova Legge “Disciplina degli interventi per lo sviluppo, la tutela, la qualificazione e la valorizzazione delle produzioni biologiche liguri”, presentata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria, e condivisa nella sua elaborazione con le Organizzazioni Professionali Agricole e le associazioni di produttori del biologico Liguri.

Innanzitutto un po’ di numeri: in Liguria gli operatori biologici sono circa 400 (di cui 300 produttori) per circa 4000 ettari di superficie. La distribuzione territoriale degli operatori biologici evidenzia una prevalenza in Provincia di La Spezia con circa 150 operatori (di cui 138 produttori), a differenza delle altre province con circa 80-90 operatori.

Nella provincia spezzina emerge una forte presenza in Val di Vara (Varese Ligure 68 operatori) che ha portato alla definizione di tale areale, ormai affermata anche a livello nazionale, come “Valle del Biologico”. In tale situazione l’agricoltura biologica, accompagnata da altre azioni di politica ambientale ha contribuito alla valorizzazione, anche economica di tale realtà.

Dal punto di vista della tipologia delle produzioni, in Liguria risultano particolarmente affermate quelle derivanti dall’attività zootecnica (latte, formaggi, carne, miele), dall’olivicoltura, dall’orticoltura e dalla produzione di piante aromatiche.

“La Liguria con la nuova legge approvata, una buona Legge – ci spiega l’Assessore all’Agricoltura Giancarlo Cassini – intende recepire quanto previsto dalla recente normativa europea, ad esempio ampliando il campo di applicazione all’acquacoltura e prevedendo un’apposita sezione in elenco regionale”. ”Voglio evidenziare i punti salienti contenuti negli articoli della Legge – continua l’Assessore Cassini – tra cui il riconoscimento di forme associative di operatori biologici costituite in varie forme comprese le organizzazioni di produttori; l’individuazione dei mercati biologici allo scopo di favorire la trasparenza nei confronti del consumatore e la diffusione delle produzioni biologiche certificate che prevede l’ammissione esclusiva di imprenditori agricoli o acquacoltori biologici certificati”.

”Inoltre abbiamo introdotto la possibilità – prosegue Cassini – di costituire distretti o comprensori biologici. Tale aspetto, nonostante sia previsto in disegni di legge nazionali, attualmente rappresenta un aspetto innovativo per il biologico. L’istituzione di distretti in particolari aree in cui le produzioni biologiche risultano consolidate ed incrementabili rappresenta una opportunità di sviluppo e di traino per l’intera economia locale contribuendo alla salvaguardia ambientale, alla tutela della biodiversità e a prevenire la contaminazione accidentale da OGM”.

Tra gli altri aspetti da sottolineare contenuti nella Legge l’istituzione della Consulta regionale per la produzione biologica allo scopo di formalizzare il coinvolgimento dei rappresentanti del mondo produttivo. La consulta potrà fornire indicazioni o formulare proposte inerenti le produzioni biologiche anche ai fini della programmazione agricola regionale.

Inoltre di particolare significato il fatto che la Regione promuoverà iniziative nei confronti delle istituzioni scolastiche, degli enti locali e delle strutture sanitarie affinché nei servizi di ristorazione siano utilizzati prodotti biologici.

“Infine – conclude l’Assessore Cassini – vi è nella nuova Legge la disponibilità di incentivi economici per la realizzazione di progetti per lo sviluppo, la tutela, la qualificazione e la valorizzazione delle produzioni biologiche liguri. I progetti possono essere attuati direttamente dalla Regione o dalle forme associative di operatori biologici con aiuti che possono raggiungere l’80% della spesa ammissibile. Inoltre la disponibilità di aiuti fino al 100% della spesa ammissibile in regime di “de minimis” ai distretti biologici per la costituzione, il funzionamento, per studi e indagini territoriali, per attività di promozione territoriale o studi per il miglioramento e la semplificazione del sistema di certificazione”.