Depuratore ingauno: Vazio replica alla Guarnieri e chiede chiarezza alla Provincia

di Fabrizio Pinna – Non si placano le accese polemiche intorno al progetto del depuratore ingauno la cui realizzazione a Villanova, inaspettatamente, proprio quando i Comuni interessati premevano per un’accelerazione dell’iter di realizzazione, sembrerebbe invece aver trovato nuovi ostacoli da parte della Provincia di Savona. Difficile districare il fitto intreccio di interessi e contrasti politico-economici alla base di molte prese di posizione di questi ultimi giorni. Nel mirino della Provincia, che ha schierato in prima linea su questo fronte l’assessore alla viabilità Rosalia Guarnieri – poi fiancheggiata dal sindaco di Alassio Melgrati – anche la scelta compiuta a suo tempo dal Comune di Albenga di sostenere il progetto, scartando l’alternativa di un allacciamento con il depuratore di Borghetto. Di questo e della possibile riapertura di una partita che sembrava già definitivamente chiusa, abbiamo parlato con il vicesindaco e assessore alle Società Partecipate di Albenga Franco Vazio, più volte chiamato direttamente in causa sul tavolo degli imputati dalla stessa Guarnieri.

D: In vista complicazioni per la realizzazione del depuratore ingauno e ancora una volta polemiche sul fatto che a suo tempo Albenga abbia scelto di aderire al progetto…

R: Innanzitutto dovremmo porci la prima questione di merito, cioè se la scelta del depuratore di Villanova sia o no una buona scelta sotto il profilo tecnico, economico e “ambientale” per il nostro territorio. La depurazione delle acque è infatti anche una necessità di tipo “ambientale” che ha delle ripercussioni sulla filiera economica-turistica, per noi una delle priorità da tutelare. Albenga e il nostro comprensorio sono candidati ad essere un punto di riferimento sotto il profilo turistico-ambientale e noi abbiamo la necessità di stringere i tempi.

Sul fatto che il posizionamento del depuratore a Villanova sia una buona o cattiva soluzione, io – a differenza della Guarnieri – non sono uno “scienziato” in tutte le materie e mi affido quindi ai pareri competenti di chi ha studiato il problema. Quando la Provincia di Savona in passato approvò questo tipo di progetto, mi si disse che tutti i Comuni erano d’accordo e che c’erano degli studi tecnici che dicevano essere quella la soluzione migliore. Al di là delle opinioni di qualche assessore o consigliere provinciale, bisognerebbe allora vedere se esiste oggi uno studio a livello tecnico che dimostri il contrario e sostenga che quello che i Comuni hanno fatto e deliberato fino ad oggi non aveva invece senso.

D: Al momento nuove valutazioni tecnico-economiche non esistono, ma il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza ha dichiarato di aver commissionato in questi giorni nuovi studi. L’assessore provinciale alla viabilità Rosy Guarnieri insiste comunque nel sostenere che sarebbe più razionale ed economico che Albenga si allacci al depuratore di Borghetto…

R: È tutto da dimostrare, ripeto. Noi abbiamo già fatto degli investimenti consistenti, abbiamo pensato a un impianto fognario che avesse il baricentro ad Albenga guardando a monte in vista del depuratore di Villanova. Sono soldi dei cittadini già spesi. Inoltre, quando la Guarnieri come assessore ad Albenga nella precedente Giunta pensava a un allacciamento a Borghetto, era pacifico che si dovesse fare il trattamento primario delle acque nere a San Giorgio, perché non era pensabile – date le condizioni del territorio – pompare i reflui non trattati fino a Borghetto. Questo avrebbe significato costruire una vasca per i reflui di circa 100 metri per 50 che noi avevamo definito “un campo di calcio ripieno di fognatura a cielo aperto”. Nella mente della signora Guarnieri, si ripropone oggi la vasca grande come un campo di calcio per le acque nere a San Giorgio oppure no? Questo dovrebbe spiegare ai cittadini di Albenga.

Allacciarsi a Borghetto non comporterebbe poi solo investimenti per creare una rete di chilometri di tubature; in base a quello che mi avevano spiegato i tecnici allora, a Borghetto dovrebbe essere fatto un ampliamento perché il depuratore non è sufficiente ad accogliere i reflui di tutto il comprensorio. È dimensionato su una realtà diversa, più piccola. Altri costi aggiuntivi. Senza contare le difficoltà che si creerebbero per i centri dell’entroterra come Villanova, Ortovero etc. o i Comuni della costa che rimarrebbero tagliati automaticamente fuori, come Andora e Laigueglia…

D: …che però, a questo punto, potrebbero in teoria allacciarsi al futuro depuratore di Alassio. Proprio questo fa nascere il legittimo sospetto che si sia creato una sorta di “asse” tra il sindaco alassino Melgrati, l’assessore Guarnieri e il Presidente della Provincia Vaccarezza per liquidare il progetto del depuratore di Villanova e dirottare in qualche modo i 12 milioni di euro già stanziati a luglio dalla Regione in parte su Borghetto e in parte su Alassio.

R: Noi abbiamo lavorato in base alle indicazioni della Provincia che all’unanimità qualche anno fa disse quello che voleva fare. Su quello noi ci siamo attrezzati. Se oggi la Provincia pensa di fare qualcosa di diverso, non è illegittimo ma dovrebbe essere condiviso. Spesso si dimentica che quando si trattò di decidere in Provincia si disse all’unanimità che gli impianti per il ponente avrebbero dovuto essere 2, quello di Borghetto e quello del comprensorio ingauno; Alassio scelse invece la strada di un impianto autonomo. Comprendo le aspettative e gli sforzi del sindaco Melgrati; lui si trova oggi con un progetto che non sa come portare avanti e come chiudere e le risorse regionali potrebbero essere come l’oro che cade dal cielo.

Quello che è invece incomprensibile è l’atteggiamento della Guarnieri, il fatto che, essendo di Albenga ed essendo al centro della vicenda, privilegi di mettere in un angolo le priorità della città. Non dico che Albenga dovrebbe essere tutelata più di altre, ma quantomeno – essendo lei consigliere comunale e assessore provinciale eletto con i voti degli albenganesi – sarebbe stato auspicabile che ci fosse da parte sua un occhio di riguardo. Evidentemente non c’è. Non so per quale ragione, ma ha tentato di affossare il Polo Scolastico e ogniqualvolta i cittadini di Albenga pongono un problema – per esempio la rotonda di San Giorgio – lei dice di no. Ora la questione del depuratore. Non so davvero per quale ragione oggi per qualsiasi priorità pongono, non l’amministrazione ma i cittadini di Albenga, lei è comunque a priori contraria. Dovrebbe essere lei a spiegarlo ai cittadini.

Se però non si deve fare il depuratore di Villanova perché si vuole puntare su quello di Alassio, va detto esplicitamente questo e non che “per Albenga sarebbe più conveniente allacciarsi a Borghetto”. Non si può affrontare un tema così complicato attraverso un dibattito giornalistico a base di prese di posizione e dichiarazioni semplicistiche di questa natura. Ci sono delle ragioni economiche per farlo? A me pare che il progetto del depuratore di Alassio soffra di molte situazioni di criticità, ma sono problemi del Comune nei quali non voglio entrare. Credo comunque che – a prescindere dall’emotività e dall’arroganza di qualcheduno – ci siano persone all’interno della Giunta provinciale che possano e debbano aprire un confronto con i Comuni, in primis con quello di Albenga, per capire e confrontarci su quale sia la strada migliore da percorrere. Mi rifiuto però che Albenga e gli altri Comuni interessati debbano prendere ordini da un assessore non competente: perché la Guarnieri è un assessore non competente in materia.

D: Crede che la Giunta provinciale guidata da Vaccarezza riuscirà davvero a bloccare il progetto del depuratore di Villanova nonostante tutti i Comuni aderenti – indipendentemente dal colore politico delle loro amministrazioni – siano già insorti vigorosamente contro questa possibile scelta?

R: Oggi Pietro Balestra, presidente del “Consorzio per il depuratore ingauno”, non ha risparmiato nei confronti di Vaccarezza parole pesanti ricordando che sulla realizzazione del depuratore di Villanova c’erano stati impegni programmatici da parte sua durante la campagna elettorale e credo che sia legittimo anche lo sfogo di coloro che hanno riposto in quel programma di governo del centro-destra speranze che oggi sentono tradite. Se la Provincia ha questo potere interdittivo, farà la sua scelta e anche noi faremo le nostre, ma credo che in ogni caso ci debba essere un tavolo di confronto. Io credo che fino a quando non ci sia un ATO che cambi le deliberazioni prese in precedenza, quella della costruzione del depuratore di Villanova rimane la decisione unanime. Per cambiarla ci sono gli strumenti, ma Provincia e i Comuni che lo vogliono, trovino la maggioranza per farlo, se pensano di farlo d’imperio. Se invece vogliono confrontarsi sulle decisioni assunte in passato, bene, convochino i Comuni interessati e spieghino però per quale ragione coloro che hanno votato favorevolmente in Provincia per il progetto del depuratore ingauno, compresi Melgrati e lo stesso Vaccarezza come sindaco di Loano, oggi che assumono altri ruoli decidono altrimenti, unilateralmente e senza confronto. Cambiare opinione è sempre lecito, sempre legittimo, però bisognerebbe capire qual è lo scenario – se c’è – che non si dice o non si può dire. Mi auguro che nei prossimi giorni si possa favorire un incontro, perlomeno per cercare di capire e fare chiarezza.